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L'ex portiere della Juventus, Stefano Tacconi, ha ricevuto a San Giovanni Rotondo il premio "Difesa Salute"

Un riconoscimento alla resilienza e alla carriera di Stefano Tacconi...

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Stefano Tacconi con il figlio e copertina del libro Stefano Tacconi con il figlio e copertina del libro © nc
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Dall’amico Giuseppe Zingarelli, da San Giovanni Rotondo che unitamente al fratello arch. Dario, che nel corso del tempo ci hanno dato tante notizie inerenti al dott. Guglielmo Sanguinetti, (la Giunta Comunale ha deciso di intitolare una strada a Borgo San Lorenzo), riceviamo e pubblichiamo questa bella nota umana di una grande atleta dello sport calcistico: Stefano Tacconi .

Il 7 novembre 2024 alle ore 18, presso il teatro Palladino di San Giovanni Rotondo (Foggia), è stato consegnato all'ex portiere della Juventus e della Nazionale Stefano Tacconi e alla sua famiglia il Premio "Difesa Salute". Il riconoscimento organizzato dall' Associazione "Difesa Salute", giunto alla sua V Edizione, è stato consegnato al campione bianconero dal Sindaco di San Giovanni Rotondo, il dottor Filippo Barbano e dal Presidente della stessa Associazione "Difesa Salute", il dottor Giuseppe Placentino. Erano presenti all'evento anche il presidente dell' ospedale "Casa Sollievo della Sofferenza", Padre Franco Moscone, il Presidente del CONI Puglia, Angelo Giliberto e il Presidente della FIGC Puglia, Vito Traisci.

Ha moderato l'incontro il giornalista Nicola Morcavallo. Nel corso dell'evento Tacconi e la sua famiglia, la moglie Laura Speranza e il figlio Andrea, hanno raccontato la dolorosa esperienza vissuta dal giorno in cui un'aneurisma celebrale colpì l'ex "numero 1" della Juventus mentre partecipava a un evento vicino Asti. Era il 23 aprile 2022. Immediatamente ricoverato nell'ospedale di Alessandria, Tacconi subì due interventi chirurgici. Successivamente eseguì la neuro riabilitazione ad Alessandria, Milano e poi a San Giovanni Rotondo presso l'ospedale fortemente voluto da Padre Pio da Pietrelcina, "Casa Sollievo della Sofferenza".

Un lungo percorso che oggi gli ha permesso di ottenere progressi significativi e il ritorno a una vita dignitosa. Nel corso della cerimonia Tacconi ha presentato il suo libro, "L' arte di parare". Nella sua lunga carriera agonistica l'ex portiere della Nazionale, simbolo della Juventus, raccolse l'eredità di un mito: Dino Zoff. Tacconi ha militato nella Sambenedettese, Pro Patria, Livorno, Avellino, Juventus e Genoa. Il suo nome è saldamente legato ai bianconeri. Con la "Vecchia Signora" Tacconi ha collezionato dal 1983 al 1992 ben 254 presenze. Conta anche 90 presenze con i "lupi" irpini, l'Avellino. Nove anni con la Juventus.

Nove anni in cui il portiere umbro, nato a Perugia il 13 maggio 1957, vinse praticamente tutto. Due scudetti conquistati nelle stagioni 83-84 e 85-86, una Coppa delle Coppe vinta il 16 maggio 1984 nella finale di Basilea contro il Porto, risultato finale, 2 a 1 per i piemontesi, una Super Coppa Uefa conquistata ai danni del Liverpool a Torino il 16 gennaio 1985, doppietta di Zibì Boniek, poi una Coppa dei Campioni conquistata ancora ai danni dei "Reds" il 29 maggio 1985 nella finale di Bruxelles, stadio "Heysel", 1 a 0, rigore di Platini ed infine una Coppa Intercontinente vinta in Giappone, a Tokyo, l'8 dicembre 1985 contro l' Argentinos Junior per 6 a 4, dopo i calci di rigori. I tempi regolamentari e supplementari si erano conclusi in parità: 2 a 2. Stefano Tacconi è l'unico portiere italiano ad aver conquistato tutte e cinque le Competizioni UEFA vigenti all'epoca.

Era il 3 novembre 1985. Esattamente 39 anni fa si giocava allo stadio "San Paolo", Napoli-Juventus. Ottavio Bianchi contro Giovanni Trapattoni. Maradona contro Platini. Nona giornata del massimo Campionato 1985-86. Tacconi all'epoca era uno dei migliori portieri al mondo. A Napoli pioveva a dirotto. Il terreno del Fuorigrotta, pesantissimo, era ridotto al limite della praticabilità. L' arbitro Giancarlo Redini di Pisa al 72esimo minuto di gioco fischia un calcio di punizione in diretta a favore dei partenopei. La palla è posizionata in area di rigore della Juventus. A meno di 14 metri alla sinistra della porta difesa dall'ex "numero 1" bianconero. Gli ospiti schierano sette uomini in barriera, compreso "Le Roy" Michel Platini, ad una distanza visibilmente irregolare dalla sfera. Meno di 5 metri. Alcuni calciatori azzurri discutono sul da farsi.

Giuseppe Bruscolotti, storico difensore ed ex capitano del Napoli è perplesso. Fa capire a Maradona che non può tirare da quella angolazione perché la barriera è troppo vicina al pallone. Anche Eraldo Pecci è vicino a Maradona ed è ancora più dubbioso di Bruscolotti: "Diego cosa devo fare?. C' è poca distanza, la palla non passa". Maradona gli risponde: "Toccala un pò dietro". Pecci replica: "Diego ti ripeto, la barriera è troppo vicina, non passa". Maradona è pronto: "Hermano, tu passa che gli faccio gol lo stesso". Pecci insiste, poi però esegue l'ordine: "Diego, ti dico che non passa, però Maradona sei tu".

Mentre Cabrini e Scirea si staccano in anticipo dalla barriera per opporsi al tiro, Pecci appoggia al "Pibe de Oro". La prodigiosa pennellata dell'argentino entra nella storia del calcio e diventa leggenda. Stefano Tacconi si tuffa sulla sinistra e vola. Il suo slancio verso l'alto è notevole. Si ha la sensazione che l' estremo difensore "zebrato" possa arrivarci, che sia quasi sul pallone e potrebbe deviarla ma non ci arriva. Non può arrivarci. Il pallone è imprendibile. La traiettoria impressa alla sfera dal sinistro di Maradona è "fatata" e disegna una parabola "divina" che sfida le leggi della natura e dello spazio ed entra magistralmente in rete. Nessun portiere al mondo sarebbe riuscito a deviare quel capolavoro balistico.

Gli spettatori del San Paolo assistono a qualcosa di unico. Un boato sovrumano si leva dagli spalti. Il resto è storia del calcio. Il Napoli batte di misura la Juventus: 1 a 0. A 39 anni di distanza da quel tocco "impossibile" di Maradona che continua sul web a fare il giro del mondo, anche la dichiarazione di Stefano Tacconi, recordman della Juventus, è entrata nella storia: "Nonostante tutto per me fu un onore subire quella magnifica rete da Diego. Una rete spettacolare, imparabile. La ricorderò per tutta la vita e la racconterò ai miei nipoti!". 

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