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Falso profilo del ministro Tremonti su facebook. Denunciato 30enne di Firenze

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Falso profilo del ministro Tremonti su facebook. Denunciato 30enne di Firenze Falso profilo del ministro Tremonti su facebook. Denunciato 30enne di Firenze © n.c.
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Individuati e denunciati i due giovani che avevano pensato di rubare l’identità al
prof. Giulio Tremonti ed aprire a suo nome un profilo Facebook che nel giro di
pochi giorni ha calamitato quasi 5mila amici inutilmente orgogliosi di aver preso
contatto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze.

Le indagini della Procura di Roma, coordinate dal Procuratore Aggiunto Nello
Rossi e dirette dal Sost. Giuseppe Corasaniti, hanno visto impegnate le fiamme
gialle del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, del Nucleo di Polizia Tributaria
di Roma e della Tenenza di Pontassieve che in tempi record hanno dato un nome
ed un viso – questa volta non contraffatti – ai responsabili della malefatta.

I due ladri di identità, rintracciati uno in provincia di Torino e l’altro in quella di
Firenze, sono due trentenni in possesso di vivaci competenze informatiche che
dopo aver avviato la pagina truffaldina hanno “postato” qualche messaggio fuori
protocollo che non è certo passato inosservato.

 

Nonostante i collegamenti al social network siano avvenuti da luoghi sempre
diversi, gli 007 tecnologici della GdF hanno ricostruito ogni singolo passaggio e
schedato persino la configurazione dei computer utilizzati fino a realizzarne un
dettagliatissimo identikit.

La tempestiva ed efficace collaborazione da parte della direzione di Facebook ha consentito di acquisire immediatamente i “log” con le informazioni necessarie per l’attribuzione delle puntuali responsabilità per ciascuna delle operazioni compiute fraudolentemente sul falso profilo del Ministro.

Ai due sodali non è bastato sfruttare connessioni intestate ad aziende con cui avevano rapporti di lavoro oppure riconducibili ad amici e conoscenti, perché l’incrocio dei dati acquisiti ed analizzati ha permesso ai finanzieri di andare a colpo sicuro con attività di polizia giudiziaria davvero chirurgiche.

Un po’ di paura anche per le aziende presso le quali erano avvenute le connessioni: la circostanza è stata l’occasione per riflettere sull’uso indebito delle
dotazioni di ufficio e sulle possibili riverberazioni civili e penali previste dalla
legge 231 in capo al datore di lavoro.

I due giovanotti, accusati per il reato previsto e punito dall’articolo 494 del codice penale, rischiano un anno di reclusione.

Nucleo Speciale Frodi Telematiche della Guardia di Finanza
[email protected]

unità stampa e relazioni esterne 06-22938903 – 06-22938926
colonnello Umberto Rapetto 347-3852739

Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza
centralino 06-46861

Comando Tenenza della Guardia di Finanza
uffici 055-8368005
maresciallo aiutante Alfonso Fragnoli 338-2521441

 

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