
Con la fase 2 finalmente termina la fastidiosa querelle della spesa alimentare che, nella fase 1 ha visto contrapposti molti sindaci della città metropolitana. Da una parte chi voleva "blindare" il proprio territorio per pericolo del contagio, dall'altra coloro che chiedevano aperture per permettere ai cittadini di andare nei comuni limitrofi ad approvigionarsi di quei generi di prima necessità che nel proprio territorio non c'erano:
Da oggi 4 maggio lo spostamento in un altro comune metropolitano per la spesa alimentare e ogni altro acquisto di cui è consentita la vendita è considerato uno degli spostamenti permessi. E lo è in qualsiasi esercizio commerciale situato all'interno della città metropolitana di Firenze.
Finalmente con l'ordinanza n. 50 della Regione Toscana cade questo tabù. Soddisfatta la Sindaca Anna Ravoni: "La Toscana ha dato ascolto alle richieste di molti Sindaci, fra cui la sottoscritta, sulla possibilità della spesa fuori Comune. Con la nuova ordinanza regionale, infatti, è stato concesso di andare a fare la spesa di generi di cui è ammessa la vendita, anche fuori Comune, purché nel territorio provinciale."
Il problema era molto sentito anche dai residenti del Comune di Fiesole che da oggi possono andare a fare la spesa come sottolinea la Ravoni "anche in tutti i negozi e nella grande distribuzione di Firenze, di Pontassieve, di Borgo San Lorenzo, di Sesto Fiorentino (parlo solo dei Comuni confinanti, ovviamente) con obbligo di autocertificazione. Mi raccomando: uso di mascherina, guanti. distanze di sicurezze e divieti di assembramenti."