Sono 14 mila euro di spese legali il contendere. Perchè fermarsi prima dell'ultimo grado di giudizio?
L’unico voto contrario a questo finanziamento con fondi accantonati fuori bilancio delle spese di lite per il procedimento conclusosi con sentenza n.2873/2018 in primo grado e 320/2020 dinnanzi alla Corte d’Appello di Firenze è stato quello della consigliera di Cdx, Alessandra Gallego.
"Il procedimento trae origine da una sanzione amministrativa impugnata per supposta falsificazione della firma di del Sig. M., accertata sia in primo che in secondo grado dalla magistratura fiorentina. Detta querela di falso è stata notificata dal Sig. M. diretta all’allora Unione dei Comuni Fiesole-Vaglia e con domanda riconvenzionale estesa anche a Poste Italiane vista l’astratta ripartizione delle responsabilità tra i soggetti -spiega la consigliera Alessandra Gallego- E’ incomprensibile l'incompleta volontà di tutelare il nome del Comune di Fiesole con evidenti rischi di esposizione di bilancio. E' assurdo che si sia proposto appello e non il ricorso per Cassazione se davvero vi erano le basi; oppure che sia stata impugnata la sentenza di primo grado per poi essere condannati in secondo grado. Vi era o no fondatezza difensiva?
Se si, era doveroso esperire l’ultimo grado di giudizio, altrimenti fermarsi in primo grado, con ovvi risparmi di spesa pubblica. Fiesole Viva ritiene di votare no all’utilizzo di somme accantonate perché vi è l’abnormità della spesa a fronte dell’atto da cui prende avvio l’iter processuale. Il Comune di Fiesole si trova oggi a dover far fronte ad una spesa di oltre 11mila euro, nonché alle spese legali, che nella delibera non sono specificate ma che chiediamo alla Amministrazione comunale di rendere note.” conclude la consigliera di centrodestra Alessandra Gallego.