28 APR 2025
OK!Firenze

Anche Sollicciano è in fermento. Di Puccio "Il carcere è una polveriera"

Nella serata di lunedì si si alzano fiamme, si sentono grida e oggetti sbattere sulle inferriate.

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Il carcere di Sollicciano Il carcere di Sollicciano © Wikipedia
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Anche in Toscana si allargano le proteste nelle carceri. Un agente della polizia penitenziaria è rimasto ferito in modo non grave e si è fatto medicare al pronto soccorso durante i disordini scoppiati nella serata di ieri nel carcere Don Bosco di Pisa, stamani invece la rivolta era scoppiata nel carcere di Prato, con incendi appiccati in alcune celle; la situazione sarebbe poi tornata sotto controllo a fine giornata.

A Firenze la situazione nel carcere di Sollicciano stamattina era sotto controllo, non ci sono stati disordini come in altri carceri fiorentini. "La situazione è tranquilla" ha detto il direttore del carcere Fabio Prestopino che questa mattina ha incontrato alcuni detenuti. "Una rappresentanza di detenuti è stata informata del provvedimenti - afferma il direttore - e si è discusso di come compensare le limitazioni che ne derivano."

Tutto pare essere cambiato in serata come dimostra il video pubblicato su Ad Hoc accompagnato da "Sollicciano brucia", nel video si intravedono delle fiamme e si sentono delle urla.

Abbiamo raggiunto sul tema il consigliere comunale Stefano Di Puccio "Mentre in diversi penitenziari in Italia erano in corso sommosse dei detenuti, in alcuni casi anche gravi, oggi,mentre ero in Consiglio Comunale ho chiesto al Garante dei detenuti Eros Cruccolini, come fosse la situazione a Sollicciano. Sembrava tutto sotto controllo, benché ci fosse stato un minimo tentativo di rimostranze, ma tutto pareva rientrato. Invece è di poco fa la notizia che anche nel carcere fiorentino sta succedendo qualcosa a causa della soppressione delle visite dei parati per le precauzioni dal diffondersi del Coronavirus..
Era prevedibile succedesse. Il carcere è una polveriera e la scintilla fa presto a scoccare. Sovraffollamento e privazione di qualsiasi diritto, primo fra tutti quello alla salute, sono una bomba ad orologeria che rischia di scoppiare.
Era inevitabile che tutto questo avvenisse anche a Firenze"

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