Sindaco Lando Conti © ISRT
La Firenze degli anni Ottanta torna al centro della riflessione storica e culturale grazie al ciclo di seminari promosso dall’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età contemporanea, dedicato all’analisi di un decennio cruciale per comprendere l’evoluzione recente della città. A quarant’anni di distanza, quel periodo appare come uno snodo fondamentale, segnato da profonde trasformazioni economiche, sociali e simboliche, che hanno inciso in modo duraturo sull’identità urbana e collettiva.
Il primo appuntamento, in programma martedì 16 dicembre dalle ore 9 alle 13 presso l’Università di Firenze in via Laura, inaugura un percorso di rilettura critica dal titolo “Firenze anni ’80: storia, memoria, mitologie”. L’iniziativa, sostenuta dai Dipartimenti SAGAS e FORLILPSI dell’Ateneo fiorentino e dalla Direzione generale biblioteche e istituzioni culturali, è seguita da un comitato scientifico composto da Roberto Bianchi, Pietro Causarano, Sandro Fallani e Raffaele Palumbo.
Il seminario affronta il decennio da molteplici punti di vista, mettendo in relazione cultura, politica, lavoro e conflitti sociali. Se sul piano culturale Firenze vive una stagione di forte vivacità creativa, sul versante economico e sociale gli anni Ottanta si aprono con eventi destinati a segnare una frattura profonda, come la vertenza FIAT e la successiva vicenda FIAT-Fondiaria. Tali processi anticipano la deindustrializzazione e la terziarizzazione, modificando in modo strutturale il rapporto tra lavoro, città e spazi urbani.
Accanto a queste trasformazioni, il decennio vede il riemergere di movimenti studenteschi, nuove forme di partecipazione politica, l’affermazione dei centri sociali autogestiti e la prosecuzione delle battaglie femministe, ambientaliste e pacifiste. Allo stesso tempo, Firenze è segnata da eventi traumatici come l’assassinio di Lando Conti, gli ultimi episodi legati al terrorismo, la lunga vicenda del cosiddetto “mostro” e la diffusione dell’AIDS, che influenzano profondamente i comportamenti sociali e giovanili.
Il quadro si completa con i mutamenti nel rapporto tra città e calcio, emblematicamente rappresentati dalle proteste per la cessione di Roberto Baggio alla Juventus, e con l’emergere del fenomeno migratorio, reso visibile dallo sciopero della fame della comunità senegalese nel 1990. Elementi che restituiscono un decennio complesso, contraddittorio e decisivo, la cui comprensione appare oggi indispensabile per leggere il presente di Firenze.


