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Bambagioni alla Commissione parlamentare: 'La cooperativa Il Forteto deve essere sciolta'

Secondo Bambagioni nonostante l'allontanamento di alcuni soci la cooperativa sarebbe sostanzialmente sempre in mano a persone che sono state vicine a Fiesoli

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L'audizione di Bambagioni L'audizione di Bambagioni © N. c.
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Paolo Bambagioni, sentito dalla Commissione Bicamerale d’Inchiesta sul Forteto, non usa mezze parole e chiede che la Cooperativa il Forteto venga sciolta. In quanto, afferma in audizione, per 30 anni non avrebbe rispettato l’oggetto sociale, sfruttando decine di lavoratori mai pagati. Non solo, secondo Bambagioni la cooperativa, nonostante l'uscita di alcuni soci, sarebbe ancora costituita in gran parte da soci che sono stati vicini a Fiesoli, e quella del Commissariamento sarebbe stata solo una operazione superificiale che non ha portato, sempre secondo Bambagioni, veri risultati. "La delusione che abbiamo - ha detto Bambagioni - è che la cooperativa è sempre lì viva e vegeta". E ancora: "Se 100 erano soci, 85 erano legati a Fiesoli. E anche se ne hanno cambiati 5 gli altri 80 continuano a seguire le direttive del Fiesoli". E ancora: "Nella sostanza chi dirige sono sempre loro". 
Bambagioni afferma anche che per far partire la prima Commissione d’Inchiesta sarebbe stato abbandonato dagli altri consiglieri del PD, dovendo ricorrere ai voti delle opposizioni. Chiama in causa le responsabilità e gli erroti del Tribunale per i Minorenni di Firenze (allora presieduto da Meucci e poi da altri). Questo perché gli affidamenti dei minori avrebbero dovuto essere temporanei ed invece sono durati anche 15 anni, senza, afferma Bambagioni, nessun vero controllo da parte di alcuno, 'i fascicoli erano vuoti' afferma. E spiega che le visite erano preannunciate, e che veniva costruita per l'occasione una apparenza di famiglia ideale. Poi smantellata appena finiva la visita. 
Parimenti responsabili sono per Bambagioni gli assistenti sociali  e i sindaci del territorio. Racconta dell’episodio della maestra Augusta Gaiarin che, insegnando a dei bambini del Forteto, aveva avvertito delle criticità  e l’aveva raccontato ad un sindaco che, invece di denunciare, l’aveva riconvocata insieme al “profeta” per fare “pace”
Bambagioni esorta la commissione ad indagare sulle ingenti somme di denaro che sono girate per decenni all’interno della Cooperativa. E afferma 'Seguite i soldi!!!'
Attacca duramente anche la lega delle Cooperative. Affermando che ci si sarebbe dimenticati delle vittime del Forteto. Non risparmia critiche al Presidente Rossi, per aver affermato di aver difeso le vittime del Forteto senza però aver attaccato in alcun modo la Cooperativa.
Alla senatrice Biti, che ha sollevato perplessità sullo scioglimento della Cooperativa, Bambagioni ribadisce che fare riferimento ai posti di lavoro sarebbe improprio, in quanto l’azienda dovrebbe continuare ma non con le persone che la dirigono attualmente.
Ha stimolato infine la commissione d’inchiesta bicamerale a esercitare i poteri ben superiori a quegli delle commissioni regiionale per seguire i flussi di denaro e chiamare a testimoniari anche coloro che in regione avevano declinato.

Commento del Presidente associazione vittime del Forteto:
Dopo due anni qualcuno ha finalmente confermato quanto avevo già fatto presente alla Commissione: la Cooperativa il Forteto deve essere sciolta perché non è mai stata una cooperativa e mai potrà diventarlo. Non ha mai rispettato l’oggetto sociale ha sfruttato lavoratori demansionandoli e non pagando stipendi per circa 700 anni, ha truffato lo Stato riscuotendo assegni di disoccupazione senza pagare i dovuti contributi INPS in quanto faceva risultare falsamente lavoratori avventizi quando invece lavoravamo sempre, inclusi sabati domeniche e festività religiose. La Cooperativa è “un’azienda di Stato” finanziata con ingenti “donazioni” pubbliche in particolare dall’Unione Montana dei Comuni del Mugello
Tutto ciò con la vergognosa connivenza della Regione Toscana e degli amministratori del territorio mugellano che hanno sempre difeso a spada tratta “l’eccellenza” del Forteto che, sotto la veste della cooperativa, nascondeva una setta che sfruttava lavoratori e abusava minori affidati alle coppie funzionali, secondo la scellerata teoria ideata da Fiesoli e Goffredi sorprendentemente avallata anche da presunti studiosi ed esperti del settore.
Emblematica della risposta del territorio mugellano sulla vicenda e che ben ne riassume il pensiero la fiaccolata in favore delle vittime del Forteto svolta a Vicchio nel 2013: centinaia di partecipanti ma nessuno del luogo salvo 3 persone dell'opposizione, persiane chiuse, luci spente una situazione degna del miglior Corleone di Riina memoria.
Ed ancora qualcuno ha il coraggio, in una sorta di morte loro vita nostra, di sostenere che si dovrebbero salvaguardare i posti di lavoro facendo finta di non sapere come sono stati costruiti, tanto i responsabili sono stati condannati!!! Nulla di più falso, una setta di tale portata non si scioglie allontanando qualcuno, i sodali del Fiesoli continuano tuttora a controllarla e non potrebbe essere diversamente essendo una situazione che permane da 45 anni!!!
La Cooperativa deve essere sciolta e le vittime risarcite!!!

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