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Cavallo morto in pista durante la gara. Scoppia la polemica

Le associazioni: “Aveva solo 5 anni e 116 corse alle spalle, il sistema considera i cavalli oggetti”. L'affondo di Italian horse protection

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Fotogramma tratto dal sito SNAI. Immagini concesse gentilmente da MIPAAF Fotogramma tratto dal sito SNAI. Immagini concesse gentilmente da MIPAAF © SNAI
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“Crea sconcerto la morte in pista di Alleluja LZ, che partecipava all’ultima corsa di trotto delle 23,40 sabato scorso all’ippodromo di Cesena. E nell’ippica fa davvero impressione, forse più che in altri ambiti, sapere che i cavalli vengono messi in pista a meno di due anni, quando il loro apparato muscolo-scheletrico non può dirsi completamente sviluppato prima dei 4-5 anni”. Commenta il presidente di IHP, Sonny Richichi.

Spiega Richichi: “Nel video della gara non c’è il momento in cui l’animale si accascia in pista ma lo si vede in un fotogramma, mentre gli speaker dichiarano che c’è un cavallo a terra e in lontananza si vedono persone accorrere. Fonti del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ci confermano che il cavallo è morto. Si sospetta un aneurisma ma non c’è conferma ufficiale al momento. Sappiamo che sono stati fatti i prelievi per l’esame antidoping, i cui risultati dovrebbero arrivare a breve”.

“Qualunque sia stata la causa di morte, se un cavallo di soli 5 anni ha già disputato 116 corse, la prima delle quali a 2 anni, evidentemente siamo di fronte a un sistema sballato: questo deve ammetterlo anche il più accanito degli scommettitori fuori da ogni ipocrisia. Un sistema finanziato con soldi pubblici da uno Stato che mostra di considerare ancora oggi i cavalli come oggetti inanimati”.

 

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