Capita nella vita di poter dire “Io c'ero!”. Capita anche di dire “ma io quello lì lo conosco!”. Ebbene a me è capitato di fare le due affermazioni insieme e nello stesso momento. E' successo ieri, in un pomeriggio prenatalizio allegro che chiudeva un pranzo fra amici. Un'ottima compagnia, un luogo “segreto” fatto apposta per ritagliarsi due ore di tranquillità, un camino accesso, ottimi tortelli mugellani e non solo, la collina della Valdisieve che affaccia sull'Arno a disegnare un tramonto dai colori pastello.
Poi sulla via del ritorno le nostre chiacchiere e risate sono state interrotte da una telefonata che arriva a Massimo. L'interlocuzione inizia nel suo strano silenzio. Poi si sente dire: “No, ma sta scherzando vero...”.
Lui, toglie le cuffie, mette il viva voce per coinvolgerci tutti nella telefonata e ascolti “Signor Pieraccini, noi dell'ufficio cerimoniale del Quirinale oltre all'annuncio della sua onorificenza le facciamo i personali complimenti perché lei è un uomo normale che fa cose straordinarie”.
L'amica accanto a me è la prima a capire ed esulta muta, come per un gol nella finale di Champions a volume azzerato. L'amico davanti guarda tutti e pare non capire, ma anche lui scende dall'auto; personalmente mi commuovo poi scendo dall'auto anch'io ad ammirare quei dolci declivi della Valdisieve al tramonto.
Chiuso il telefono esultiamo e ci abbracciamo tutti felici come bambini e con le lacrime agli occhi. Non capiamo fino in fondo che non è uno scherzo. C'è voluta la nota ufficiale del Quirinale che così recita per capire.
“Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito, motu proprio, 32 onorificenze al Merito della Repubblica Italiana a cittadine e cittadini che si sono distinti per atti di eroismo, per l'impegno nella solidarietà, nel soccorso, nella cooperazione internazionale, nella tutela dei minori, nella promozione della cultura e della legalità, per le attività in favore della coesione sociale, dell'integrazione, della ricerca e della tutela dell'ambiente. Come si legge nella nota del Quirinale.
Fra loro c'è il fiorentino Massimo Pieraccini, fondatore e attuale direttore del Nucleo Operativo Protezione Civile Logistica dei Trapianti di Firenze (Nopc) “per il suo encomiabile contributo, la cura e la costanza con cui da anni è impegnato nelle delicate attività di trasporto urgente connesse a donazione e trapianto di organi”.
Il 2019 si chiude con un altra grande onorificenza per Massimo Pieraccini e il suo, e permettetemi anche un po' mio, Nopc. Dopo il Fiorino d'Oro conferito dal sindaco Dario Nardella e massima onorificenza della città di Firenze dello scorso giugno arriva quest'altro importante riconoscimento.
Un riconoscimento che premia l'impegno quotidiano, costante e silenzioso di chi ogni anno porta a termine con successo circa 500 missioni salvavita in giro per il mondo; dall'Australia alla Cina, dall'America all'Europa. Nel 2018 i volontari del Nopc hanno raggiunto il traguardo di 10mila vite salvate in 25 anni di attività.
Ebbene con orgoglio posso dire sia: “io c'ero!” e anche “io quello lì lo conosco”. Massimo Pieraccini è un amico ma anche il mio “capo”. Sono infatti una dei suoi 70 volontari, a dire il vero una di quelle con meno missioni sulle spalle.
Ho la fortuna però di considerarmi una sua amica, una persona che con Massimo ha condiviso momenti bruttissimi e anche gioie. Come questa di ieri. Quelle che nella vita ricorderai sempre.