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Gli artisti di strada scendono...in strada contro i decreti che li escludono, ma non solo

Fra le categorie dei dimenticati ecco che arriva anche la protesta con manifestazione della categoria. Ma il problema è tutto in una vecchia questione.

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la protesta degli artisti di strada la protesta degli artisti di strada © S. Hermann & F. Richter da Pixabay
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Gli Artisti di Strada di Firenze scendono in piazza domani 9 novembre dalle ore 14 alle 17 manifestando in Via dei Gondi sotto Palazzo Vecchio per rappresentare il loro disagio dovuto alla situazione pandemica, ma anche alla mancanza di iniziative di supporto e sussidio anche dopo i più recenti decreti.

Loro sono fra i dimenticati eppure si considerano a tutti gli effetti parte del mondo del turismo a cui invece vengono riconosciute delle indennità.
Oltre al danno di non avere più turisti nelle vie e nelle piazze ad assistere ai loro numeri e la mancanza di prospettive lavorative e reddituali si aggiunge a loro dire l’indisponibilità dell’amministrazione comunale a trovare soluzioni condivise per migliorare la loto normativa e lo sviluppo della loro attività.

"Da molti anni ormai - raccontano nel loro comunicato - assistiamo a revisioni della nostra normativa derivate da richieste di un potere forte cittadino che non ha niente a che fare con l’arte di strada se non di avere alcuni, si solamente alcuni iscritti nel proprio apparato su trecento artisti di strada che operano in città.
Queste revisioni frutto di interessi di pochi le abbiamo sempre contrastate proponendo soluzioni che fossero ampiamente condivise ed auspicate dalla maggioranza dei colleghi, purtroppo senza mai riuscire ad ottenere accordi con le varie amministrazioni dell’ultimo decennio sempre sorde nei nostri confronti, ma molto bendisposte ad accogliere i
suggerimenti, le veline di questa potente minoranza."

Un attacco durissimo il loro che culminerà nella manifestazione che annunciano così: "saremo a manifestare anche per l’ultimo episodio di questa che possiamo definire “la telenovela del Regolamento delle Arti di Strada con strano esercizio di democrazia”.
Episodio iniziato nell’autunno dello scorso anno quando il neo Assessore allo Sviluppo Economico Federico Gianassi dopo aver ricevuto richiesta di revisione del nostro Regolamento dall’associazione Open Art sostenuta da Confesercenti inizia un giro di consultazioni con le varie associazioni: pittori, musicisti, madonnari, mimi ecc. sembrava un buon inizio di collaborazione col nuovo assessore, a febbraio nuovo giro di colloqui, presentiamo quindi le nostre proposte, convinti di essere finalmente entrati in un’era nuova nella quale finalmente si sarebbe concluso
il decennale cantiere del Regolamento.
La nostra era una pia illusione, nel silenzio pandemico del lockdown, senza nessuna informativa una proposta di revisione di Gianassi a fine primavera arriva per essere votata alla 2 Commissione Consiliare.
La proposta dell’Assessore conteneva i suggerimenti, le proposte dei nostri colloqui? No, niente di ciò, nel regolamento proposto dall’Assessore Gianassi le novità sono principalmente quanto richiesto da un collega di Open Art.
La proposta di Regolamento dell’Assessore si rivelava quindi come una revisione del regolamento ”ad personam”, questo perché la persona in questione partecipando all’ultimo bando di concorso per l’assegnazione delle concessioni di artista di strada, nella propria domanda non aveva dichiarato il vero ad una delle condizioni per poter partecipare al bando, cioè la “dichiarazione di non svolgere altra attività a tempo pieno e indeterminato”.
Norma antica questa nelle nostre regolamentazioni, mai contestata o considerata inutile, tant’è che l’Ufficio Licenze scoperto il falso in atto pubblico ha revocato a questo collega la concessione. Ora si vorrebbe cancellare la norma per assolvere il reo, crediamo sia evidente a tutti la gravità di questo operare.
Si palesa così l’elemento scandaloso che ci ha indignati e per il quale in questo documento esprimiamo il nostro sdegno. Non sappiamo se sia sufficiente per chiedere le dimissioni di un assessore, ma certamente noi siamo fermamente contrari a questa revisione del regolamento.
Questi fatti li abbiamo esposti alle forze politiche e due volte anche nelle audizioni delle commissioni consiliari, nell’intervento conclusivo di Gianassi ad una di esse ci era sembrato che finalmente nell’autunno si sarebbe aperto un confronto serio, l’autunno è arrivato ed invece ancora una volta furtivamente l’ennesima revisione del regolamento Arti di Strada va all’esame del Consiglio Comunale senza recepire le istanze della categoria, ma solo
per compiacere i potentati cittadini. La farsa è così servita."

Queste le motivazioni che ancora una volta li portano a manifestare davanti a Palazzo Vecchio, e per le quali chiedono al Sindaco Nardella d’intervenire e di ascoltarli, alle forze politiche d’impegnarsi e sostenerli per affrontare i prossimi mesi ed amplificare le istanze nelle sedi più opportune.


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