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Il Covid 19 e i bambini. Scuole chiuse o aperte? Cosa accade in Europa paese per paese

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quando a scuola? quando a scuola? © emmaws4s da Pixabay
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Si è parlato tanto dello strano caso della diffusione, per fortuna rara, del Covid 19 fra bambini e adolescenti al punto che Ars, l'Agenzia regionale di sanità regionale ha dedicato un approfondimento al tema per individuare le caratteristiche di bambini e ragazzi che il Covid lo hanno preso.

I dati dicono chiaro e forte che anche bambini e ragazzi si possono ammalare di Covid ma le infezioni che li colpiscono sono meno gravi. Un dato questo che era comparso fin dall'inizio dell'emergenza col monitoraggio dei bambini cinesi ma che è stato confermato dalla diffusione fra i bambini italiani.
Anche nella nostra regione quindi possiamo confermare che l'infezione in questa fascia d'età, nella maggioranza dei casi e in assenza di patologie croniche pregresse non ha una sintomatologia grave.
Poco si è indagato invece delle conseguenze che i più piccoli possono avere in generale sulla loro salute psichica dopo il lockdown dopo troppo tempo trascorso chiusi in casa con il conseguente peggioramento del loro stile di vita dovuto all'alimentazione, al troppo tempo trascorso davanti a computer e tablet, alle difficoltà di gestire la scuola a distanza bene non ha fatto.

"Relativamente alla casistica toscana - dice Fabio Voller, coordinatore dell’Osservatorio di epidemiologia di Ars - i dati che possiamo desumere dalla Piattaforma Iss dei casi positivi e alimentata ogni giorno dagli operatori dei Dipartimenti di Prevenzione delle tre Asl toscane possono aiutarci ad inquadrare qualche caratteristica di chi si ammala. Abbiamo deciso di ampliare la nostra analisi anche alla fase adolescenziale, coprendo tutta le classi d’età sotto i 20 anni".
Riguardo la casistica in generale in Toscana, sappiamo che l’età mediana dei casi è di 59 anni (60 negli uomini e 59 nelle donne), lievemente più bassa del valore nazionale di 62 anni. In generale, la fascia di età in cui si osserva la maggior parte dei casi è quella dei 50- 59enni , seguita da quella dei 60-69enni (14,7% dei casi), e quindi da quella dei degli 80-89enni (14,6%). Nella fascia di età 0-19 è stato rilevato appena il 3,1% dei casi totali.
Anche i dati toscani quindi confermano che i bambini si ammalano meno, però non tornano a scuola! Solo a settembre se tutto va bene i nostri bimbi potranno tornare in aula mettendosi alle spalle un anno scolastico 2019/2020 di fatto dimezzato.
Ma cosa è successo negli altri paesi d'Europa?

Ben 22 in Europa i paesi dove si è ripreso seppur gradualmente e con tempi e modalità diverse le lezioni. Nessun paese europeo ha ad oggi effettuato però una riapertura totale. La maggioranza ha deciso di puntare su “gruppi specifici" in particolare rivolti agli studenti degli ultimi anni che dovevano affrontare delle prove di esame.
L’assioma ripetuto dai virologi di cui le tv sono piene per cui i focolai più pericolosi sarebbero state le scuole sembra essere smentito dalla realtà dei contagi dei paesi del Nord Europa che non hanno mai interrotto le lezioni o hanno anticipato la riapertura rispetto a paesi come l'Italia dove il virus è arrivato per primo.
La Svezia poi non ha mai attuato un vero e proprio lockdown e non ha mai chiuso le elementari pur avendo avuto 27mila contagiati e poco più di 3mila morti, un decimo rispetto al nostro Paese dove le scuole riapriranno non prima di settembre.
La Danimarca è stato il primo paese europeo a riaprire le elementari il 15 aprile mentre ieri hanno riaperto le superiori, ma solo per chi deve fare l'esame di maturità questo perchè attualmente il paese è nella fase 2 le classi non devono contenere più di 8 alunni. Molte le lezioni che si svolgono all'aperto e sempre con il lavaggio delle mani ogni ora e mezza. Da giugno con la Fase 3 saranno possibili anche assembramenti con oltre 30 persone.
In Olanda dall'11 maggio le scuole e gli asili sono state riaperti a tempo parziale mentre dal 1 giugno è prevista la riapertura delle secondarie. Da sottolineare che i figli dei lavoratori dei servizi essenziali ospedali e forze dell'ordine hanno sempre potuto accedere alle materne e agli asili.
In Germania la decisione di riaprire è frutto di un accordo tra Governo centrale e Länder del 6 maggio scorso. La ripresa in scuole e asili è già iniziata con gradualità; il 27 aprile per i maturandi e il 4 maggio per gli alunni che si accingono a concludere un ciclo scolastico ma tutto secondo modalità definite dai singoli Länder. Si prevedono lezioni a frequenza parziale in modo che ogni alunno possa frequentare la scuola o l'asilo almeno per un giorno prima delle vacanze estive. Nel contempo verrà potenziato l'insegnamento digitale e ampliata la capacità delle “Notbetreuung” ossia i servizi di assistenza all'infanzia a favore dei figli di persone che svolgono impieghi rilevati per il sistema.
Anche in Germania il trend dei contagi è in calo nonostante alcuni dati allarmanti resi noti una settimana fa quando il coefficiente R è salito a 1,1. Ma si è trattato di un evento
In Austria in aula solo dal 4 maggio i ragazzi dell'ultimo anno delle superiori che dovranno sostenere gli esami di maturità. Rimanendo al nord Europa ecco che dal 20 aprile Oslo ha riaperto gli asili nido e a seguire materne elementari e medie. Rinviata invece la riapertura di istituti superiori e Università.
La riapertura in Francia iniziata l'11 maggio ma per prudenza verrà riesaminata ogni tre settimane. Purtroppo però ai nostri cugini la fretta non ha portato consigli dato che, a una sola settiman aperò nelle 40.000 scuole fiorentine ci sono 70 casi di Covid-19.
In Italia invece le scuole continuano a restare chiuse e lo saranno fino a settembre, col dubbio che non si sa con quali modalità riprenderanno le attività didattiche in presenza o se ci sarà un’alternanza di lezioni in presenza e a distanza.




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