18 MAR 2025
OK!Firenze

Resteranno chiuse le botteghe di Ponte Vecchio

Potrebbero riaprire il 18 maggio ma non lo faranno. E' questa la protesta silenziosa dei titolari delle storiche botteghe orafe. Nei cartelli la denuncia di essere stati abbandonati

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La protesta su Ponte Vecchio La protesta su Ponte Vecchio © n.c.
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Simbolo dell'ingegno artigiano fiorentino le storiche botteghe di Ponte Vecchio conosciute in tutto il mondo soffrono molto il post Covid. Anche se potranno hanno deciso di non riaprire bandone il prossimo 18 maggio per protesta. Sul Ponte Vecchio la protesta silenziosa e pacifica è andata in scena con l'affissione di cartelli gialli e neri, messi sulle storiche botteghe con scritto: "Ponte Vecchio e le sue botteghe, da sempre simbolo del patrimonio artistico fiorentino, in Italia e nel mondo, resterà chiuso per assenza di risposte concrete alle esigenze del settore culturale, artistico, turistico. Le nostre botteghe sono nella storia. Noi imprenditori ripartiremo solo con progetti condivisi e sostenibili".

I titolari delle storiche e famose gioiellerie, che furono risparmiate anche risparmiate dalle bombe dei nazisti in fuga durante la Seconda Guerra Mondiale, che si salvarono dall'alluvione del 1966 seppur con gravi danni, denunciano che questa è la volta che rischiano di sparire per sempre a causa delle conseguenze del coronavirus.

Denunciano la sostanziale assenza di risposte adeguate dal mondo della politica, sia locale che nazionale a seguito della totale mancanza di turisti da un parte, e l'assenza di risposte sulle misure sanitarie da effettuare per la riapertura dall'altra.

La presidente dell'Associazione Ponte Vecchio Giuditta Biscioni, discendente di una delle storiche famiglia presente sul ponte più famoso del mondo da oltre 150 anni, denuncia la grave situazione dei commessi che da due mesi non hanno più lo stipendio e non hanno ancora ricevuto i soldi della cassa integrazione in deroga promessa dalle istituzioni, e allo stesso tempo denuncia la mancanza di disposizioni chiare sulla sanificazione degli ambienti di lavoro.

E' quasi impensabile, infatti puntualizza che una persona acquisti un gioiello senza poterlo indossare per prova ed il distanziamento sociale, sia tra clienti che tra lavoratori, quasi impossibile in botteghe storiche ma di dimensioni ridotte sspesso non più grandi di 15 metri quadri.

A tutte queste argomentazioni nessuno è ancora riuscito a dare una risposta chiara, a oltre due mesi dall'emergenza Coronavirus. E così Ponte Vecchio rimane tristemente chiuso.

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