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Firenze, risciò e turismo di massa: la giungla urbana chiede leggi chiare

Sempre più numerose le segnalazioni di cittadini e mezzi di soccorso quasi investiti dalle minicar figlie del turismo selvaggio. E il comune latita...

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mezzi elettrici in piazza Pitti mezzi elettrici in piazza Pitti © facebook
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A Firenze da tempo, molto tempo si discute e si dibatte sull'invasione incontrollata di "mezzi turistici" che niente hanno a che vedere con la storia e la tradizione fiorentina, ma sono il risultato dell'inaridimento e omologazione turistica del centro storico che rende Firenze simile a Bagnkok.

Risciç a pedali o elettrici, minicar e micro-trenini che violentano le orecchie con guide registrate della città a ignari turistici che credono di fare un tour di storia e conoscenza ma che invece sono, nel miglior dei casi, vittime di improvvisate guide turistiche che vendono loro un'approssimazione della città.

Non ce ne vogliamo le agenzie che si sono gettate anima e corpo su questo nuovo business turistico della mobilità elettrica, capiamo che Firenze è una mucca da mungere e apprezziamo che si siano uniti in consorzio per isolare gli abusivi e che vogliano in qualche modo essere regolamentati dal comune.
Infatti a breve avranno un incontro con il giovan rampante assessore Jacopo Vicini che da tempo promette loro un regolamento ad hoc che doveva essere pronto e operativo il 1 luglio.

Sono quattro in città le agenzie di viaggi e tour operator che si sono unite e che si sono specializzate in questa forma di accompagnamento turistico con mezzi elettrici fra cui caddy e golf car.
Un business che ha attratto però anche una moltitudine di abusivi che sostano con i loro mezzi che definire folkloristici è un complimento fra piazza Duomo e piazza della Signoria in barda a ogni regola.

In ballo non c'è solo il decoro, la storia, la tradizione e la cultura di Firenze ma anche, come chiedono residenti e associazioni e comitati di cittadini, il rispetto delle più elementari norme del codice della strada e della buona convivenza civile.

Green Go Italia, questo il nome del consorzio costituito, si dice pronto a collaborare e a proporre all’amministrazione una proposta per individuare un percorso turistico predefinito, che permetta di tutelare il decoro e la vivibilità della città, evitando che i mezzi si spargano in ogni angolo dell’area Unesco.

Il presidente Augusto Niccolai si dichiara anche disponibile a offrire un servizio con valenza sociale, destinato alle persone con ridotta mobilità o difficoltà motorie, che oggi spesso non riescono a vivere Firenze come gli altri visitatori. Un servizio accessibile, ecologico e regolato, da concordare con il Comune per arruffianarsi i fiorentini.

Di fatto al di là dei buoni propositi questi mezzi, moltiplicatisi senza controllo sono odiati oltre che per l'estetica per l'aggressività che mostrano sia nell'"acchiappare" i turisti e soprattutto per le mancanza di rispetto della città che promuovono e per gli utenti della strada, pedoni compresi dato che l'escamotage del mezzo elettrico permette loro di percorrere anche le strade pedonali spesso sfiorando e urtando i pedoni.

Chiedono l'individuazioni di zone di sosta facilmente raggiungibili dove poter accogliere i clienti, magari aggiungiamo la pretendono anche in area Unesco...

Anche se il consorzio e non abbiamo dubbi nel crederli si dice promotore della legalità e del rispetto sia anche della copertura associativa dei mezzi che della professionalità e legalità degli addetti il problema rimane e i fiorentini osteggiano questi mezzi pericolosi che scorribandano per il centro spingendosi fino al piazzale Michelangelo provocando lunghe e fastidiose code sul viale dei Colli.

Antipatici magari, ma sicuramente dato che sono regolari devono essere messi nella condizione di lavorare al meglio anche se il tanto agognato "regolamento" promesso da Palazzo Vecchio latiti anche se siamo in piena alta stagione e doveva essere operativo per il 1 luglio.

Un provvedimento necessario richiesto con forza dai fiorentini e dai comitati per porre regole certe al continuo via vai di questi mezzi turistici.
Ma il Regolamento, anche se annunciato da molto tempo e su cui l’assessore allo Sviluppo economico Jacopo Vicini si dice stia lavorando alacremente sembra essersi incagliato negli uffici comunali.

La Giunta Funaro come non è riuscita a emettere un provvedimento di urgenza per la decatramizzazione folle degli alberi di lungarno Ferrucci, non è riuscita a portare avanti in tempi normali la pratica per l'impianto sportivo dell'Isolotto poi occupato da balordi (leggi qui), non riesce da marzo a "sbloccare" i lavori dello stadio Franchi a causa della lunghissima conferenza dei servizi che a quanto pare va avanti da oltre quattro mesi, non è ancora riuscita a partorire un testo che metta (finalmente) dei paletti chiari a univoci al fenomeno della giungla caotica e difficile da controllare dei mezzi che scorrazzano per il centro.

Le opposizione colgono l'occasione per attaccare la Giunta chiedendo a gran voce un intervento immediato. Tra i più critici c'è Alessandro Draghi, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, che parla di "immobilismo preoccupante" e denuncia "l’assenza totale di regole che renda sostenibile la convivenza tra turismo e vita quotidiana in centro".  "Serve un regolamento che disciplini le autorizzazioni, i percorsi consentiti e le modalità di sosta", incalzano i comitati.

In area Unesco, denunciano, è un continuo sorpasso tra mezzi elettrici per turisti, spesso guidati da scriteriati che non sappiamo nemmeno che patente hanno, se ce l'hanno.

Sveglia sindaca Funaro, il tempo stringe e la pazienza di molti è già finita, a un anno solo dalla sua ascesa a Palazzo Vecchio.

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