Sinistra Progetto Comune di Palazzo Vecchio ha organizzato un incontro a Firenze per sottolineare che, sebbene eventi come il turismo di lusso e il G7 passino, la città resta e deve affrontare i suoi problemi strutturali.
Un gruppo di circa 50 persone si è radunato in piazza Adua per protestare contro le conseguenze negative del turismo di massa, come il disagio creato dai blocchi in zona Rifredi per facilitare eventi esclusivi.
A seguire il comunicato diffuso:
Circa una cinquantina di persone si sono ritrovate in piazza Adua per ricordare che il turismo e il G7 passano, ma Firenze resta.
L'evento ha causato disagi a Rifredi, con il divieto di sosta davanti alla stazione ferroviaria, per consentire a un gruppo di potenti di prendere un treno a vapore e fare una gita di lusso. Con il coinvolgimento di diverse realtà, l'appuntamento era stato convocato inizialmente davanti a Santa Maria Novella, per poi convergere alla Casa del Popolo ARCI di San Niccolò, dove è stato presentato il libro "Turismo insostenibile" di Alex Giuzio.
A seguire, alle 21:00, si è tenuta un'assemblea aperta per discutere su come continuare a lavorare in rete e in modo unitario (rispettando la pluralità delle realtà coinvolte) su come prendersi cura dei bisogni della residenza e della cittadinanza.
Erano presenti rappresentanze della Rete Antisfratto, del sindacalismo di base (Cobas, CUB e USB), la popolazione colpita, le realtà che fanno parte della coalizione di Sinistra Progetto Comune e le realtà ambientaliste. Tuttavia, non si tratta di fare un elenco di sigle. Il percorso nato non ha appartenenze, ma si propone come spazio alternativo al G7 e all'evento organizzato dall'ex Sindaco Nardella, che porta molte responsabilità nell'ambito dell'overtourism nella nostra città.
Per Briatore, forse Firenze è una città "cheap", ma è una parte vera e reale della città che rimane e resiste di fronte a chi consuma il nostro territorio, ignorando i diritti e i bisogni della residenza.
Abbiamo scelto di concentrarci sui temi dei trasporti, dell'emergenza abitativa e della militarizzazione del territorio, poiché sono strettamente legati alla necessità di rispondere a chi pensa di poter consumare Firenze in ogni suo angolo, trasformandola in una vetrina per il lusso.
Continueremo questo percorso, in modo diffuso e puntuale.