L'appello che giunge direttamente al sindaco del Comune di Barberino Tavarnelle solleva interrogativi legittimi riguardo alle sanzioni previste per la mancata raccolta delle deiezioni canine.
L'iniziativa, annunciata tramite La Nazione, propone multe fino a 500 euro per chi trascura questa responsabilità. A seguire il testo diffuso dall'associazione Gabbie Vuote.
Gentile sindaco del comune di Barberino Tavarnelle abbiamo letto su La Nazione el 9 novembre scorso, la dichiarazione con la quale si informano i cittadini della multa che verrà applicata per la mancata raccolta delle deiezioni dei prorpi cani.
Lei prevede una cifra fino a 500 euro per chi non raccoglie le feci, per chi è sprovvisto di sacchetti e perfino di contenitore d'acqua per lavare l'orina.
Le domandiamo: la stessa regola vale per le deiezioni umane, per l'orina umana, per i rifiuti umani che si accatastano in tanti luoghi? O sono feci e orine e sporcizia diversa visto che essendo umane appartengono a una gerarchia superiore? Lo sa che anche gli umani svolgono le stesse funzioni in luoghi pubblici?
L'estremizzazione delle misure per penalizzare i rifiuti dei cani è veramente inaccettabile. Primo perchè 500 euro sono una cifra assurda, secondo perchè non si dovrebbero fare distinzioni fra rifiuti di provenienza umana e rifiuti di provenienza canina; la regola dovrebbe valere per questi e per quelli altrimenti si può parlare apertamente di gerarchie dei disvalori: un disvalore umano si avvicina a un valore, un disvalore canino resta lontano da qualsiasi valore. Ma, lo sappiamo bene, la sporcizia è sporcizia e non va classificata in sporcizia di prima qualità e sporcizia di ultima qualità.
Ci auguriamo che i suoi controlli (con diminuzione della pena) vertano su ogni forma di inciviltà in modo coerente, perchè ogni inciviltà è sempre inciviltà umana.