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Giacomo Puccini celebrato con spettacolo e curiosità a Borgo San Lorenzo

Gli attori (bravissimi!), Francesco Grifoni e Chiara Casalbuoni, hanno ripercorso, con toni toscanacci, simpatici ed esilaranti...

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Alcuni momenti dell'evento Alcuni momenti dell'evento © AG
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"Una serata gradevole culturalmente parlando lo scorso mercoledì 5 giugno 2024, nella centrale piazza Dante davanti alla facciata del palazzetto liberty del Municipio, per una parentesi storico-musicale denominata “La Stagione dei Fiori”, dove è stata messa in scena una piccola “Bohème” per grandi sognatori, di Giacomo Puccini, in occasione del 100° anniversario della morte (1924-2024) del grande compositore lucchese. Allestita dal Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, con la collaborazione e il contributo della Città Metropolitana di Firenze e del Comune di Borgo San Lorenzo, l’evento è stato presentato dalla Prof. Marilisa Cantini, che con la consueta professionalità ha spiegato le ragioni di questa rappresentazione e il fine della stessa.

Gli attori (bravissimi!), Francesco Grifoni e Chiara Casalbuoni, hanno ripercorso, con toni toscanacci, simpatici ed esilaranti, la vita di Puccini, intervallando il tutto con l’esecuzione di alcuni noti e struggenti brani della “Bohème” (…che gelida manina - bellissimo…), eseguiti dal tenore Oronzo D’Urso e dalla soprano Ketevan Abuladze (bravissimi!), supportati dall’orchestra “Cupidis” diretta dal maestro Pietro Mazzetti. Al termine, il numeroso pubblico presente non ha certo lesinato tanti applausi, davvero meritati.

Per dovere di cronaca ricordiamo che la regia, scrittura e costumi sono di Manu Lelli, le scene di Roberta Lazzeri, realizzate dal laboratorio scenografico del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. Per una curiosità storica, abbiamo ricordato a molti amici presenti (molti non lo sapevano) che Giacomo Puccini ha avuto come collaboratori due grandi personaggi di Borgo San Lorenzo: Giovacchino Forzano come librettista (fu anche librettista di Leoncavallo e Mascagni) e Galileo Chini nelle straordinarie scenografie della “Turandot”. Ci sarebbe da scrivere tante cose su Forzano e Chini, contemporanei e conterranei, ma ci fermiamo qui."

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