25 APR 2025
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Giornalismo digitale in convegno a Pontedera. Cronaca...

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Giornalismo digitale in convegno a Pontedera. Cronaca... Giornalismo digitale in convegno a Pontedera. Cronaca... © n.c.
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Le testate online Toscane si sono riunite ieri (Venerdì 12 Settembre) a Pontedera presso l'auditorium del Museo Piaggio. Hanno preso parte all’incontro l'Assessore regionale Vittorio Bugli, il vicepresidente dell’Ordine dei Giornalisti della Toscana Michele Taddei, il presidente dell’Associazione Stampa Toscana Paolo Ciampi e Saverio Zeni del direttivo nazionale e  coordinatore regionale di ANSO (Associazione nazionale stampa on line) che rappresenta i quotidiani digitali a livello nazionale con più di 80 editori associati. L'incontro organizzato da Marco Migli di Toscanamedia News e Nicola Novelli direttore di Nove da Firenze.

Un confronto fra addetti ai lavori sul futuro di un settore in forte crescita e che vede la Toscana come una regione in pieno fermento confermato dai tanti giornali locali che stanno nascendo. Un settore che sta iniziando ad avere anche il giusto riconoscimento dalle istituzioni pubbliche; dato anche il forte radicamento sui territori e la capillarità dei contatti.

L'Assessore Vittorio Bugli, nel suo intervento, ha sottolineato l'importanza del ruolo svolto dalle testate online di informazione locale, e spronato le stesse ha fare rete, sia in un ottica progettuale che di aggregazione e sinergia tra le varie imprese al fine di affrontare le sfide prossime venture.

I bandi regionali, presentati dall'assessore, riguardano la stabilizzazione di personale precario, per cui crescono gli incentivi; 8mila euro per ogni posto di lavoro stabilizzato e trasformato in tempo indeterminato (importante è che l’azienda, negli ultimi due anni, non abbia ridotto il personale di oltre il 30 per cento), confermando risorse per 1 milione e 200 mila euro. I finanziamenti riguardano progetti rivolti a piccole, medie e micro imprese: emittenti televisive digitali terrestri, quotidiani e periodici online, radio web, web tv, agenzie di stampa quotidiana via web.

Stava già tutto dentro la legge a sostegno dell’informazione approvata l’anno scorso dal Consiglio regionale toscano, la 34 del 2013, della quale l’assessore regionale Vittorio Bugli, andato a Pontedera a confrontarsi con le testate, fu il primo firmatario quale capogruppo del PD in Consiglio. La giunta ha però adesso modificato parte dei criteri e delle modalità per l’accesso, oltre ad alzare del 10 per cento la quota di finanziamento (ora il 70 per cento) e stanziare un milione di euro, che si aggiunge ai 700mila già disponibili dallo scorso luglio.

“Abbiamo deciso di puntare sulla qualità come criterio di giudizio, attenti soprattutto alla presenza di personale stabile e qualificato – ha affermato Bugli parlando ad una platea di operatori interessati e attenti -. Vogliamo prima stabilizzare, poi vedere insieme se si potrà allargare l’occupazione. E poi con un altro bando cercare di allargare la capacità di formazione nelle aziende. L’essenziale è che riusciamo a trovare un tavolo di confronto permanente cui invito fin da ora a partecipare. Abbiamo proposte e disponibilità di servizi da offrire: dagli Open data che possono essere fonte di informazione importante, a sistemi di cloud per garantire l’archiviazione sicura e a costo zero per le imprese”. Per l’immediato, l’assessore Bugli ha invitato le testate online ad essere presenti nello stand della Regione con un loro settore di rappresentanza a ottobre, al prossimo Internet festival di Pisa.

I progetti finanziabili dalla legge 34, ha precisato Bugli, sono quelli che avranno il maggior rilievo informativo per le comunità di riferimento: dal giornalismo di inchiesta alle comunicazioni della protezione civile, dal giornalismo di informazione a canali tematici e iniziative culturali multimediale fino a progetti capaci di incentivare il diritto-dovere della comunicazione trasparente da parte delle pubblica amministrazione. Nella graduatoria dei progetti sarà premiato chi assume nuovo personale, chi stabilizza, applica per i collaboratori almeno i minimi previsti dalle tabelle dell’equo compenso o fa rete. Se ai giornalisti viene applicato il contratto giornalistico il punteggio raddoppia.

Le spese finanziabili riguardano sia gli investimenti in strumenti e tecnologia, sia quelle per il personale e di gestione. Il sostegno si concretizza in un aiuto sull’acquisto dei beni ammortizzabili e sulle spese correnti di esercizio, pari al 70 per cento: era il 60 prima dell’ultima modifica della giunta. Investimenti e spese dovranno essere pari almeno a 50 mila euro e non superiori a 250 mila.

 

 

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