Borgo San Lorenzo piange la scomparsa di Giuliano Marchese, una delle sue figure più note e carismatiche, venuto a mancare la notte tra il 30 settembre e il 1° ottobre. Giuliano ha lasciato un segno indelebile nella comunità, grazie alla sua grande cultura, alla sua passione per la politica e la sua capacità di intessere relazioni attraverso il dialogo e la convivialità.
Leonardo Romagnoli, sindaco di Borgo San Lorenzo, ha ricordato Giuliano con affetto:
"Amava il dialogo sulle questioni di attualità e anche attraverso i social non faceva mancare il suo contributo di idee. Quando lo incontravi, non faceva mancare un sorriso e un saluto affettuoso."
Giuliano non era solo un intellettuale raffinato, ma anche una persona amata e rispettata. Arrivato a Borgo San Lorenzo da Milano, si era integrato profondamente nella comunità, diventando una presenza costante e benvoluta. Nonostante le sue origini lombarde e il legame nostalgico con la Sicilia, che ricordava nei suoi racconti, Giuliano si considerava a tutti gli effetti un borghigiano, dedicandosi alla vita sociale e culturale del paese.
Alessio Barletti, un caro amico, ha ricordato Giuliano in modo affettuoso e sincero:
"Quante volte ti prendevo in giro sulle tue origini lombarde, e tu ti definivi toscano al 100%. Eri scontroso ma affettuoso, brontolone ma conciliante. Borgo ti aveva accolto come una casa, e tu ci volevi bene come noi ne volevamo a te."
Giuliano era un uomo di contrasti, capace di passare da accese discussioni a momenti di pura poesia, e di abbracciare posizioni politiche opposte, mantenendo però sempre la sincerità e la profondità del suo pensiero.
Anche il Partito Democratico di Borgo San Lorenzo si è unito al cordoglio per la sua scomparsa, ricordandolo con queste parole:
"Giuliano Marchese, da sempre iscritto e militante del nostro circolo, ci ha regalato riflessioni stimolanti con la sua visione critica della realtà e della politica locale e nazionale. Credeva in una politica vicina alle persone e aveva a cuore il futuro della nostra Borgo."
Mattia Guidi, altro amico di Giuliano, ha messo in luce la sua grande passione per la vita sociale e culturale del paese, ricordando come amasse confrontarsi su temi di politica, ciclismo e storie vere, partecipando con entusiasmo alle tradizioni locali come le feste delle Vergini e il Cantamaggio. "Hai fatto bene ad andartene adesso, il mondo non era più a misura tua. L’eternità ti calza meglio: ora potrai parlare con i grandi del giornalismo e della storia."
Giuliano era profondamente legato alla tradizione del Maggio, tanto che era conosciuto come il “sindaco del maggio”. Silvia Notaro, vicesindaco di Borgo San Lorenzo, lo ha ricordato così:
"Caro Giuliano, mancava già da un po’ la tua presenza per le strade del Paese. Due chiacchiere 'boffonchiate' e mai banali, di colto spessore. L'affetto che tanti ti hanno sempre mostrato non passa inosservato. Tu non sei passato inosservato."
Il cappello di paglia alzato sopra la testa durante il Cantamaggio e la sua capacità di mescolare saggezza e ironia resteranno per sempre impressi nei ricordi di chi lo ha conosciuto.
Giuliano aveva fatto di Borgo San Lorenzo la sua casa. La biblioteca, i bar e il giornalaio erano i suoi punti di riferimento quotidiani, e la biblioteca comunale era diventata il suo "ufficio", dove trascorreva ore circondato dai libri, immerso nelle sue ricerche storiche e culturali. Amava il confronto e la discussione, e la sua eleganza intellettuale era ammirata da tutti.