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Nel capitolo finale della sua monumentale opera, Angiolo Pucci, da gui-da espertissima, anzi vero sacerdote del cultus hortorum, ci fa scoprire come attraverso i secoli il paesaggio collinare del contado fiorentino si sia im- preziosito di giardini e parchi. E ancora ci spiega il complesso intreccio che collega gli orti di utilità delle canoniche delle Pievi, le colture dei vigneti e degli oliveti, i boschi ai giardini di delizia e ai parchi con i quali gli antichi e nuovi aristocratici fiorentini hanno impreziosito e reso famose le loro dimore extraurbane. Cinquecento casi sono qui descritti: da Bagno a Ripoli a Capraia e Limite, da Vallombrosa, dal Mugello e dalla Val di Sieve alla Val d’Elsa e al Chianti.
Il volume costituisce così un prezioso viatico per conoscere e riscoprire la corona “verde” che circonda Firenze.


