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I proverbi di marzo. Parliamone, di domenica, con Alfredo Altieri

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I proverbi di marzo. Parliamone, di domenica, con Alfredo Altieri I proverbi di marzo. Parliamone, di domenica, con Alfredo Altieri
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Questa settimana la rubrica degli editoriali di OK!Mugello ospita un nuovo interessante contributo di Alfredo Altieri. Una rassegna di proverbi dedicati al mese di marzo, per non dimenticare le nostre tradizioni e le nostre radici. La caratteristica di questo mese è la sua volubilità, una delle sue prerogative è il vento; un vento che ha ancora dell'inverno ed è già di primavera; sopportabile e insistente agita le prime foglie e le fronde degli alberi risvegliate dal clima mite. “Marzo pazzo”, recita un proverbio, infatti, marzo varia dal gelo alla pioggia violenta, dal sole all'acquazzone con nodi di freddo e qualche perfida gelata che spesso mette a rischio la fioritura. Ma anche se può apparire strano, questo alternarsi di pioggia e di sole e questa transizione dal freddo al caldo fa bene alla campagna: stimola la vegetazione, ma non troppo, spinge le radici a consolidarsi, la gemma a preparare lo sboccio, ma non ad aprirsi troppo presto esponendosi imprudentemente al gelo. E riferibile alla sua volubilità si avverte: Marzo pazzerello, guarda il sole e prendi l'ombrello. Marzo non ha un dì come l'altro. Questi due proverbi indicano chiaramente la mutevolezza del mese. Neve marzolina dura dalla sera alla mattina. La neve di marzo ha una durata inferiore e si scioglie con più facilità, perché il freddo non è molto intenso. Marzo molle lin per donne. Il lino ha due varietà, una autunnale che si semina a settembre e una primaverile che viene seminata a marzo ed è chiamata “lino marzuolo”. La luna marzolina fa crescere l'insalatina. Nell'orto iniziano a crescere le prime erbe di primavera. La luna non è a caso nel proverbio: essa, infatti, governa anche la crescita dell'insalata la quale, seminata con la luna cattiva (crescente in questo caso) va rapidamente al seme dando foglie scarse e dure. Marzo la serpe esce dal balzo. Le serpi rimaste in letargo durante l'inverno possono tornare a riscaldarsi al sole se la stagione lo permette. Chi non è marzolino sarà raveggiolo. È il mese nel quale si riprende a fare il formaggio. Viene chiamato marzolino il primo formaggio della nuova stagione del tipo pecorino; mentre il raveggiolo è un formaggio crudo di latte di pecora o di capra, che si mangia appena preparato o nel giro di pochi giorni. San Benedetto la rondine sotto il tetto. Chissà quanto resisterà ancora questo proverbio che è fra i più noti e conosciuti, perché la festa di San Benedetto è stata spostata dal 21 marzo entrata della primavera, all'11 luglio, secondo il criterio di festeggiare i santi il giorno della loro morte, cioè quando sono nati alla “vita eterna”. Questo è stato deciso con la riforma del calendario liturgico del 14 febbraio 1969. Quando cantano le botte il giorno è lungo come la notte. Si vuole che quando cominciano a cantare i rospi (botta in Toscana) le notti hanno la stessa durata del giorno. Infatti, nella seconda metà di marzo se la stagione è avanti, con i primi caldi i batraci escono dal letargo e a cantare specialmente la sera. Una rondine non fa primavera. Il motto ci insegna che non bisogna correre troppo nel fare un'affermazione o nel tirare una conclusione. Sappiamo anche che è uno dei proverbi più antichi, lo cita Dante nel suo Convivio. Di marzo ogni matto vada scalzo. Nonostante la rima è un po' troppo presto per andare scalzi, infatti, un altro adagio ammonisce: “Finché il fico non s'infoglia, è un minchione chi si spoglia”. Per l'Annunziata la rondine è ritornata. La rondine è sinonimo di primavera. Un breve approfondimento sulla festa dell'Annunciazione di Maria che cade il 25 marzo. A partire dal III secolo d.C. sia per considerazioni astronomiche che simboliche, era universalmente accettato che il 25 di marzo, giorno dell'equinozio di primavera fosse stato creato il mondo, che Maria avesse concepito il Verbo e che Cristo fosse morto sulla croce e fu naturale, dunque, che si cominciasse a contare il tempo da quella data. L'anno liturgico iniziava in tale giorno e la datazione dei vari giorni dell'anno veniva sempre indicata con: ab incarnatione Domini. Questo fino al 1749, quando con decreto granducale la Toscana si allineò alla nuova data come inizio dell'anno civile. La domenica dell'olivo ogni uccello fa il suo nido. Il giorno della domenica delle Palme, secondo la credenza popolare, gli uccelli finiscono di fare il nido. Anche questo proverbio mette in evidenza il legame tra la Pasqua e la primavera. Natale al sole Pasqua al fuoco. Natale al balcone, Pasqua al tizzone. Natale al giuoco, Pasqua al fuoco. Due proverbi che ci dicono come la buona stagione nel periodo natalizio, era foriera di cattivo tempo nel periodo pasquale. Esser nato di marzo. Ha significato di strambo e lunatico, come se l'incostanza del tempo, tipico di questo mese, si riflettesse sul carattere delle persone. Alfredo Altieri

 

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