
Come abbiamo precedente scritto, venerdi 24 aprile 2015, la città di Prato commemorerà il dott. Guglielmo Sanguinetti, medico condotto del Comune di Borgo San Lorenzo fra gli anni ’30 e ’40, che lasciò il Mugello (1946) e il suo paese d’adozione (Sanguinetti era nativo di Parma), per andare con la gentile moglie Emilia Spilmann, che conobbe all’Università di Roma, a San Giovanni Rotondo per innalzare accanto a Padre Pio da Pietrelcina la monumentale “Casa Sollievo della Sofferenza”, uno degli ospedali più moderni, più attrezzati, mondialmente riconosciuto come una immensa “eccellenza” come si dice in gergo moderno. Era ateo, miscredente, ma a San Giovanni Rotondo ebbe una totale conversione e per quasi dieci anni fu il braccio destro di Padre Pio, prima della morte improvvisa avvenuta il 6 settembre 1954. 60 anni orsono. Molti lettori ci hanno chiesto di pubblicare la sua lettera, come avevamo promesso, che Sanguinetti scrisse il 12 dicembre 1947 all’amico dott. Bruno Cesarini, collega medico borghigiano, lettera che lo stesso dott. Cesarini ci consegnò alcuni anni orsono, quando insieme andammo a visitare a San Giovanni Rotondo la Casa Sollievo della Sofferenza. Ecco il testo: “ – Finalmente ti sei deciso caro Bruno ad abbandonare la motocicletta come mezzo di trasporto professionale. Ti sei tolto così dalla minaccia continua di gravi pericoli per te e per i tuoi cari. Un padre di famiglia non deve fare il motociclista e tanto peggio se è medico! Le mie giornate si fuggono con una rapidità paurosa, devo comparire nel cantiere dei lavori della Casa di Sollievo della Sofferenza, devo inforcare una macchina o il camioncino per contrattare, acquisire, acquistare vari materiali per la costruzione e poi i conti, la partita doppia, la mia bestia nera, i permessi, i documenti comunali e statali, le ditte, gli enti, quanto basterebbe per far perdere la pazienza o ….amare la pastorizia. Le rendite del mio lavoro sono ridicolmente esigue, 200 e 300 lire al giorno, pasti frugali e di conseguenza il tenore di vita è ridotto al lumicino. Come posso dimenticare le succolenti bistecche borghigiane, ma io e mia moglie non ne proviamo nostalgia e la salute ne guadagna. E gli amici di Borgo? Il dott. Guandalini (farmacista – ndr), che “zigava” sottovoce traendo le melodie di Bellini, il dott. Borzoni (medico all’ospedale di Luco – ndr) che fuggendo durante il bombardamento rimpiangeva la generosa bottiglia lasciata sul tavolo. Quali e quanti ricordi che restano incancellabili nella nostra mente. Chiudo la mia giornata, talvolta un po affannosa, con una visita a Padre Pio. E’ questa la vera ricompensa delle mie fatiche. Egli a volte mi chiama ”camionista”, a volte “ facchino”, a volte “carrettiere”, e ride di questa mia nuova attività alle quale dedico tutto il mio entusiasmo di questa mia terza giovinezza”! Ma spesso le conversazione con lui si svolgono sui problemi dello spirito e salgono allora molto in alto (e pensare che Sanguinetti non credeva nemmeno nell’acqua calda!! – ndr) in un orizzonte che è stratosferico perché non vi esistano più nubi e tempeste e tutto è sereno è luminoso. Si respira allora tutta l’anima e ci si sente inondati di pace, serenità e bontà. Auguri per le prossime feste del Santo Natale e che Iddio ti assista sempre. Un abbraccio tuo Guglielmo –“. In questa bellissima lettera di Sanguinetti a Cesarini, c’è tutta la grandezza di questo personaggio, che verrà, come sopra scritto ricordato e commemorato a Prato in occasione del grande Raduno dei gruppi di preghiera di Padre Pio della Toscana, che si terrà venerdi 24 aprile 2015, nella sala delle conferenze del Conservatorio San Niccolò in piazza Cardinale Niccolò, alla presenza delle autorità compreso il municipio di Borgo San Lorenzo nella persona del sindaco Paolo Omoboni, il comune cioè che ebbe collaboratore come medico condotto questa straordinaria figura. Saranno presenti inoltre alcune rappresentanze del Gruppo Donatori di Sangue Fratres, la confraternita di Misericordia e l’Unitalsi, tutte associazioni di volontariato dove Sanguinetti operò con zelo e competenza prima di partire per San Giovanni Rotondo. Di questa evento a Prato ne riparleremo. Il dott. Guglielmo Sanguinetti con Padre Pio da Piertrelcina. (Foto tratta dalla rivista della Casa Sollievo della Sofferenza) Il dott. Bruno Cesarini render omaggio a San Giovanni Rotondo al busto in bronzo (Opera di Antonio Berti), dell’amico fraterno dott. Guglielmo Sanguinetti ( opera dello scultore mugellano prof. Antonio Berti), collocato nello scalone centrale dell’Ospedale della Casa Sollievo della Sofferenza. (Foto A.Giovannini)
MARCELLO
bellissimo questo ricordo. Grazie e complimenti al signor Giovannini