Il Mugello e la Grande guerra. Polemica sulle celebrazioni © n.c.
Citato anche Don Milani. "In questi giorni in tutta Italia e anche nel Mugello si fanno delle cosiddette celebrazioni ufficiali del centesimo anniversario della dichiarazione di guerra all'Austria del 1915. Troppo spesso in questa occasione emergono..." Inizia così la nota dei candidati alle Regionali della coalizione Sì, Toscana a Sinistra. Ecco il resto:
.... Troppo spesso in questa occasione emergono..." toni non di ricostruzione storica o di commemorazione, ma di giustificazione della guerra, e se ne fa una specie di festa nazionale. Noi invece ricordiamo con immutato dolore e indignazione tutti i morti e mutilati, italiani e non italiani, tra cui tanti contadini del Mugello, costretti dalla ferocia della disciplina militare a trasformarsi in vittime e uccisori sui campi di battaglia dell'Europa. Noi non celebriamo quella guerra, che è stata la matrice di tutte le guerre del nostro secolo, noi invece commemoriamo le vittime militari e civili e difendiamo l'articolo 11 della Costituzione con cui l'Italia ripudia la guerra anche come mezzo per risolvere le controversie internazionali. Vogliamo una Toscana schierata per la pace, vogliamo un'Europa fondata sui diritti e sul rispetto delle persone. Chiediamo a tutte le forze politiche che operano sul nostro territorio di prendere le distanze da un clima di subdolo nazionalismo istituzionale. Ricordiamo ancora una volta qui nel Mugello il grande esempio di Don Milani che fu processato proprio per avere detto la verità sulla guerra e sull'obiezione di coscienza contro le mistificazioni della propaganda ufficiale. "Il rispetto per i morti non può farmi dimenticare i miei figlioli vivi. Io non voglio che essi facciano quella tragica fine. Se un giorno sapranno offrire la loro vita in sacrificio ne sarò orgoglioso, ma che sia per la causa di Dio e dei poveri, non per il signor Savoia o il signor Krupp". (Don Lorenzo Milani, Lettera ai giudici)Firmato i candidati mugellani della lista SI’ A SINISTRA Donatella Golini e Lorenzo Verdi
MARCELLO
bravo signor Luigi. Sono con Lei.
luigi
scriveva don Milani ad un certo Pipetta comnunista di Calenzano : "il giorno che venite voi a comandare io sar dall'altra parte della barricata!". E pensare che la chiesa di Barbiana negli anni'50 qualcuno la voleva abbattere perch c'era un prete ad insegnare ai ragazzi. Evviva la commemorazione dei nostri soldati che si sacrificarono per una Italia pi giusta, libera e democratica da ogni aberrante idologia che ha infestato il 900.