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Il premio Dino Villani alla Gemma d’Abeto di Montesenario

Cronaca di una serata organizzata dalla Delegazione del Mugello dell’Accademia Italiana della Cucina

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Panoramica del convivio all’interno del Cenacolo. Panoramica del convivio all’interno del Cenacolo. © Aldo Giovannini
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Una serata piovosa, ma non per questo meno affascinante quella vissuta lo scorso giovedi 29 settembre 2022, all’interno dei vasti locali del Convento del Montesenario, uno dei luoghi cristianamente parlando – e scrivendo – fra i più amati del contado fiorentino ed oltre.

L’occasione è stata quella nel conferire ai Padri Serviti di Maria, che da oltre 800 anni custodiscono quel luogo, da parte della Delegazione del Mugello dell’Accademia Italiana della Cucina, dell’attestato “Premio Dino Villani 2022” per la loro “gemma d’Abeto” , il mitico liquore prodotto secondo una antica ricetta tramandata dai religiosi prima nella Farmacia conventuale e successivamente nella Distilleria, dal 1865 ai giorni nostri.

Erano oltre 80 i soci, gli ospiti e gli amici, che hanno presenziato a questa significativa cerimonia (presente anche il sindaco di Vaglia Leonardo Borchi), prendendo posto, dopo una breve guida storica del convento nell’antico porticato d’ingresso, nello splendido Cenacolo dove troneggia quel magnifico capolavoro in affresco dell’Ultima Cena di Matteo Rosselli realizzata nel 1634.

Per dovere di cronaca, l’evento è iniziato con l’intervento dell’Avv. Monica Sforzini Faucci, responsabile della Delegazione del Mugello, la quale ha vivamente ringraziato tutti i presenti, molti dei quali facenti parte dell’Accademia della Cucina, le autorità civili, gli amici, ma più che altro i gentili ed affabili religiosi per la loro lungimiranza ed apertura di questo evento.

Dopo il parco convivio (il motto “….quel che passa il convento” è stato rigorosamente rispettato), consumato in una atmosfera di grande amicizia, ed un breve spaccato storico del convento da parte di  Padre  Giovanni M. Spermen,  la stessa avv. Monica Sforzini Faucci,  il delegato  nonchè segretario  dell’Accademia Roberto Ariani e il presidente nazionale dell’Accademia Italiana della Cucina Paolo Petroni, hanno consegnato il prestigioso premio, consistente in un diploma in una pregevole opera grafica incorniciata, ai responsabili dell’Ordine dei Servi di Maria, visibilmente e non poteva esser diversamente molto felici ed emozionati.

Al termine ecco servire a tutti i presenti un bicchierino della loro profumata “gemmina”, trangugiata con grande gaudio. Dalle colonne di OK!Mugello i nostri complimenti ai dirigenti della Delegazione del Mugello dell’Accademia della Cucina Italia, per questo conferimento, che si aggiunge a tutti gli altri - e tutti meritati - negli anni passati.

Due note in più. Le belle etichette sulle bottiglie della gemma d’abeto sono opera della antica Tipografia Mazzocchi di Borgo San Lorenzo, che serve Montesenario da oltre 130 anni! Infine sapendo di questo incontro al Montesenariosiamo andati a rileggere sul diario manoscritto quel che avvenne nel 1851 quando il capostipite dei Chini, Pietro Alessio, (affrescatori, ornatori, pittori, ceramisti, musicisti e scrittori), con il piccolo figlio Pio, fu chiamato per decorare ed ornare alcuni locali al Monastero, restandovi quasi due mesi “a dozzina”. Piccola parentesi di vita vissuta davvero significativa ed esilarante. Lo pubblicheremo quanto prima sulla rubrica di OK!Mugello in “ Altri tempi e altre storie”.    

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