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Il settecentesco Caffè in cima a Pratolino

Dal libro di Fabrizio e Andrea Petrioli “I dintorni di Firenze alla destra dell’Arno”

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Fine ‘800 Caffè Pratolino, fondato nel 1789 Fine ‘800 Caffè Pratolino, fondato nel 1789 © Fabrizio e Andrea Petrioli
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Per gli amanti di vecchie immagini nel Mugello e oltre (quanti errori storici, topografici, di date, di nomi, etc, etc, notiamo in alcuni siti!), non sarà passato inosservato - tutt’altro viste le condivisioni - la recensione che abbiamo scritto sull’ultimo bellissimo libro dei fratelli Fabrizio e Andrea Petrioli intitolato “I dintorni di Firenze alla destra dell’Arno” edito da Polistampa di Firenze. 

Oltre a pubblicare il frontespizio pubblicammo a corredo anche  una antica cartolina di fine ‘800, raffigurante la cima di Pratolino, visto e considerato che nel libro ci sono diverse immagini dell’ingresso nel Mugello dal Montesenario e dalla stessa collinetta di Pratolino. 

Li per lì non ci facemmo caso, ma a sinistra, (ripubblichiamo l’immagine in toto), sopra il portale si legge “Caffè di Pratolino”, (niente a che vedere con il Caffè Zocchi che venne aperto nel tempo a destra dell’immagine), e più sotto quasi illeggibile altre due scritte.  Aiutandoci da una lente particolare, abbiamo letto la dicitura integrale: Caffè di Pratolino – fondato nel  1789 - scelta di Vini e Liquori”.

Sono queste piccole quisquilie, niente di eclatante, ma venire a conoscenza che in quel luogo, passaggio obbligato dal Mugello per Firenze e viceversa, venne addirittura aperto un caffè a fine ‘700, accogliendo chissà quanti viandanti e quanta storia sarà stata raccontata.

Ma ecco altra piccola scoperta; spostando lo sguardo a destra  si nota sulla facciata dello stabile due lapidi. Ebbene queste lapidi, anche se illeggibili, riportano alcuni momenti importanti di storia risorgimentale. Ricordiamo che circa 30 anni orsono, quando eravamo intenti a dare alle stampe (1994) ”l’Ultimo Mugello  – 1900/1920”, con tanta storia anche del comune di Vaglia, parlammo a lungo con l’allora assessore alla cultura del Municipio, la quale ci disse che quanto prima le lapidi sarebbe state restaurate e recuperate, cosa che purtroppo non è mai avvenuto.

Le lapidi sono ancora la ma ancora completamente illeggibili. Peccato.

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