x
OK!Firenze

Immagini di una vita. Ayrton Senna venerdì a San Piero...

  • 684
Immagini di una vita. Ayrton Senna venerdì a San Piero... Immagini di una vita. Ayrton Senna venerdì a San Piero... © n.c.
Font +:
Stampa Commenta

Sono stati pochi i Campioni, di qualsiasi disciplina sportiva, capaci di caratterizzare un’epoca, di condizionarla con le proprie imprese, con la propria personalità. Nell’automobilismo di solito si citano Nuvolari, Fangio e Senna e questo avviene non perché abbiano vinto più di tutti, ma perché con le loro imprese, con il loro carisma, o la loro presenza scenica sono riusciti a spiccare su tutti gli altri, a brillare di una luce diversa, magnetica. E’ il caso di Ayrton Senna da Silva che in un decennio ha alzato di molto l’asticella del mito nella moderna Formula 1. Senna non è stato semplicemente un Campione, un pilota capace di conquistare per tre volte il titolo iridato, è stato anche un personaggio scomodo per chi gestiva il potere nel circus della Formula 1 ed al tempo stesso per alcuni colleghi troppo allineati alle regole dello show business. Ci sono alcune immagini della sua carriera che da sole caratterizzano un’epoca, vittorie straordinarie, uniche, ma anche sconfitte amare, che hanno scatenato polemiche velenose, feroci.  Gesti antisportivi subiti e restituiti con gli interessi, perché Ayrton Senna quando abbassava la visiera non era un “bravo ragazzo”, non era il più corretto, ma spesso era il più veloce. Non era tipo da porgere l’altra guancia, era più portato alla legge del taglione: occhio per occhio, ruotata per ruotata. Le sue rivalità non erano mai politically correct: con Piquet e Prost le parole sono state usate come pietre. Con Mansell, in pista, da entrambe le parti si è sfiorato il Far West. Nel libro di Mario Donnini (“Aryton Senna, immagini di una vita/A life in a Pictures” – Giorgio Nada Editore) che sarà presentato venerdì 6 alle 21:15 a Sn Piero (presso la Polisportiva) è possibile ripercorrere la straordinaria parabola di questo ragazzo che la precoce scomparsa, in un incidente controverso, ma dalla dinamica nitida se si accettano le evidenze, ha consegnato al mito. A oltre vent’anni da quel drammatico 1° maggio 1994 a Imola, il ritratto di Ayrton che esce dalla penna di Mario Donnini e dal ricco corredo iconografico del libro non è l’idealizzazione di un campione, ma la sua vera storia, un ritratto completo di un pilota e di un uomo con le sue doti straordinarie e le sue fragilità, la sua feroce determinazione e le sue umanissime debolezze. Non era buono, non era cattivo, era veloce. Era Ayrton Senna e basta.

 

Lascia un commento
stai rispondendo a