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In bici al tramonto. Cronaca e foto della 'lucciolata' di Vicchio

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In bici al tramonto. Cronaca e foto della 'lucciolata' di Vicchio In bici al tramonto. Cronaca e foto della 'lucciolata' di Vicchio © n.c.
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Un fuori programma degno di nota quello di ieri sera che ha visto riunirsi molti gruppi ciclistici mugellani e fiorentini per la partecipazione alla Lucciolata organizzata dal GS Vicchio Bike. Oltre 70 partecipanti si sono dati appuntamento alla stazione di Vicchio per le 8 della sera, da dove sono partiti per affrontare tutti insieme un bel giro della campagna mugellana. La partenza al tramonto ha offerto panorami suggestivi percorrendo i sentieri che dal Lago di Montelleri portano verso Gattaia per poi affrontare la salita del Farneto, la Panoramica e rientro da Santa Maria a Vezzano. Nel complesso poco più di venti chilometri percorsi fra una chiacchiera, una risata ed una presa in giro fino alla conclusione con una bella tortellata tutti insieme. Ma veniamo alla cronaca dettagliata della serata. Arriviamo alla spicciolata nel parcheggio della stazione, qualcuno è già vestito da bici, qualcuno che arriva direttamente dal lavoro si cambia sul posto. Si scambiano allegramente chiacchiere, specialmente fra chi, da tempo non si vedeva. Scambio qualche parola con Beppe, veterano biker della Val di Sieve, con Roberto di Bikemood, in compagnia di una bellissima ragazza, con il Pampa con il quale ci raccontiamo delle nostre prossime gare, della sua Ironbike e della mia Hero. Arriva tutto il gruppo di Quelli di Sagginale, arriva il gruppo di Probike di Firenze, i Ferri Taglienti di Scarperia. Ci sono i ragazzi di Dicomano Bike, quelli della Rufina, il solo Stefanone di Quelli della Domenica ed ovviamente tutti i bikers di Vicchio Bike. Insomma un bel gruppone variopinto di persone allegre. La partenza ha visto Renato prendere il comando dell’allegra brigata, per condurci nei pochi sentieri rimasti privi di fango a causa delle intense precipitazioni della mattina. Zigzagando al tramonto tra Montelleri e le Caselle ci siamo sbizzarriti lasciando davanti i più scalmanati che fremevano per la conquista della testa del gruppo. Il povero Renato ha dovuto faticare non poco per recuperare più volte la sua posizione di leader visto che veniva continuamente sopravanzato, mentre Mauro, in fondo al gruppo teneva compatta la coda degli ultimi bikers. Alle Caselle chiedo la possibilità di anticipare il gruppo per portarmi al guado del fiume per fare un po’ di riprese. Conosco bene le insidie del luogo e so che qualcuno potrebbe offrire spettacoli stupefacenti. Qualcuno tenta di emulare la Cagnotto negli ultimi mondiali di tuffi, qualcuno incastrandosi a metà torrente è costretto ad inzupparsi i piedi, qualcuno nella foga d’attraversare, si sdraia sulla sponda d’arrivo. Nel complesso nessuno comunque è stato ripescato anche se il premio di “tonno della sera” se lo sono contesi in molti. Attacchiamo quindi la salita del Farneto che ci porterà fino sulla Panoramica che da Gattaia porta verso Ronta. Chissà se prima o poi verrà riaperta alla circolazione causa frana… La salita, a tratti molto ripida, mette alla prova più d’un valoroso pretendente alla leadership, tanto che qualcuno arriva a far fischiare le ginocchia, qualcuno più pericolosamente, arriva a far fischiare le coronarie. Il tempo di raggrupparci tutti e poi verso Santa Maria dove, forse per la fretta di andare a mangiare, o forse per l’animo competitivo di molti, parte una volata furibonda. Il gruppo si allunga, viaggiamo a velocità sostenuta, mi accodo a Stefanone che come “locomotiva” ha sempre un suo perché. Gli tengo la scia per un po’, poi intravedo altri gruppetti avanti e, gruppetto dopo gruppetto, arrivo per primo al bivio della Provinciale, avendo registrato sul mio Garmin velocità superiori ai 60 km/h (!!!). Mi fermo, vengo raggiunto dagli altri. Qualcuno dice: aspettiamo tutti ed entriamo a Vicchio tutti insieme… Detto fatto… Il gruppo di Probike anticipa la partenza con atteggiamento “garoso”. Non posso lasciarli andare, non esiste che gli “stranieri” ci freghino sull’arrivo. Parto insieme al fido Beppe, testa bassa e pedalare. All’altezza dell’Agip li abbiamo ripresi. Rimaniamo in scia per recuperare un po’ d’energie spese, controllo gli avversari, conosco le “bestiaccie” che vanno forte e non li perdo di vista. Mi accodo al Nicchi e passato il passaggio a livello, sugli ultimi 200 metri, alla velocità di 47 km/h, tiro fuori tutto quello che dal cilindro è prelevabile e… beh, non si dica che Quelli di Sagginale si fanno fregare in volata… ;) Ci cambiamo, riprendiamo fiato e poi via, tutti con le gambe sotto al tavolino, ci aspettano tortelli a volontà, gelato e cocomero, oltre a mille e poi mille risate.

 

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