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Il ritorno a casa - Per ricordare e tramandare la storia degli Internati Militari Italiani.

È un viaggio che è anche un racconto, un modo per trasmettere la memoria di un'epoca difficile

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Il progetto "Il ritorno a casa" è un'iniziativa importante per ricordare e tramandare la storia dei soldati italiani che, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, furono internati nei campi di concentramento nazisti. Il viaggio in bicicletta di Andrea Satta e suo figlio Lao è un modo per percorrere le stesse strade che Gavino Satta, padre di Andrea, fece per tornare a casa dal campo di concentramento di Lengenfeld. È un viaggio che è anche un racconto, un modo per trasmettere la memoria di un'epoca difficile e per ricordare le scelte coraggiose di chi ha combattuto per la libertà. Lo spettacolo teatrale "La fisarmonica verde" è un'altra importante occasione per conoscere la storia di Gavino Satta e degli altri internati italiani. Lo spettacolo è stato scritto e interpretato da Andrea Satta, che ha voluto raccontare la storia di suo padre attraverso le parole, la musica e le immagini.

Il progetto "Il ritorno a casa" è un'iniziativa importante perché aiuta a ricordare e a tramandare la storia di un'epoca difficile, ma anche perché offre un messaggio di speranza e di pace. È un messaggio che è importante trasmettere alle nuove generazioni, perché senza memoria non ci può essere futuro.

Il viaggio in bicicletta

Andrea Satta e suo figlio Lao stanno compiendo un viaggio in bicicletta dal campo di concentramento di Lengenfeld, nel Voigtland in Germania, al quartiere San Lorenzo a Roma. E' il percorso che Gavino Satta, padre di Andrea, fece per tornare a casa dal campo di concentramento nazista di Lengenfeld, dove fu rinchiuso dopo l’8 settembre 1943. La sua condizione era simile a quella dei molti soldati italiani di ritorno dai lager: “magro, uno scheletro ricoperto di pelle, a cavalcioni dei respingenti di un treno merci con indosso un cappottone russo ormai fuori stagione, una fisarmonica a tracolla”.

Il viaggio di Andrea e Lao è un modo per percorrere le stesse strade che Gavino Satta fece per tornare a casa, un modo per conoscere la sua storia e per ricordare le scelte coraggiose di chi ha combattuto per la libertà. È anche un modo per sensibilizzare le nuove generazioni sulla storia degli Internati Militari Italiani e sulla necessità di non dimenticare mai le atrocità della guerra.

Lo spettacolo teatrale "La fisarmonica verde"

Lo spettacolo teatrale "La fisarmonica verde" è stato scritto e interpretato da Andrea Satta, che ha voluto raccontare la storia di suo padre Gavino, uno degli Internati Militari Italiani (IMI) internati nei campi di concentramento nazisti. Lo spettacolo è un modo per conoscere la storia di Gavino Satta e degli altri IMI, ma è anche un modo per riflettere sulla guerra, sulla perdita dei valori e sulla necessità di costruire un futuro di pace.

Lo spettacolo teatrale "La fisarmonica verde" è stato presentato in vari teatri italiani e ha ricevuto numerosi premi. È uno spettacolo importante perché aiuta a ricordare e a tramandare la storia degli IMI, ma è anche uno spettacolo che offre un messaggio di speranza e di pace. È un messaggio che è importante trasmettere alle nuove generazioni, perché senza memoria non ci può essere futuro.

Il progetto "Il ritorno a casa" è un'iniziativa importante per ricordare e tramandare la storia degli Internati Militari Italiani. È un progetto che aiuta a sensibilizzare le nuove generazioni sulla storia della guerra e sulla necessità di costruire un futuro di pace.

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