
Dopo l'adozione del nuovo Piano Operativo del comune di Borgo San Lorenzo (leggi qui) approvato a maggioranza nello scorso consiglio comunale ecco un approfondimento sui grandi temi che riguardano la Borgo del futuro e che sono contenuti nel piano.
Un approfondimento a "botta e risposta" composto da più articoli dove abbiamo posto a Niccolò Grifoni per la maggioranza e Claudio Ticci per l'opposizione le stesse domande.
Oggi affronteremo il tema della viabilità e dello sviluppo e riqualificazione del centro storico.
Viabilità? Le misure previste per fluidificare il traffico sulla 551 e il corridoio infrastrutturale fra la Sieve e la statale risolveranno il problema traffico di Borgo?
Niccolò Grifoni (PD) - Mi permetto di utilizzare questa domanda per accennare al Piano del Traffico che questa amministrazione ha messo a terra.
Lo dico perché il Put (Piano Urbano del Traffico) non era obbligatorio per il nostro comune ma abbiamo sostenuto questo lavoro fin dall’inizio perché ambizioso e di prospettiva.
Borgo ha iniziato un percorso virtuoso di gestione del traffico che certo richiederà tempo ma che sicuramente ci pone in una posizione di prospettiva di cambiamento. Il Put è stato fatto con studi approfonditi sulle abitudini dei cittadini e su questo lavoreremo perché senza studio e conoscenza non si possono migliorare le cose concretamente.
Tornando alla domanda le rispondo di si.
Nel Piano Operativo Comunale si prevede la pianificazione di un alleggerimento della zona da lei citata e sono fiducioso che questo lavoro sia una parte della soluzione. Ovviamente, perché cerchiamo di fare le cose seriamente , andranno trovati i fondi e su questo i cittadini sanno benissimo le difficoltà che incontrano le amministrazioni per finanziare i progetti. Detto questo ritengo che l’amministrazione abbia lavorato molto bene e credo che il lavoro alla fine paghi e anche sul reperimento dei fondi sono fiducioso.
Claudio Ticci (Cambiamo Insieme) - Basta un giro sul reticolo stradale di Borgo San Lorenzo per rendersi conto che il Piano Urbano del Traffico rischia di essere un "Peggioramento Urbano del Traffico".
Prima di parlare di fluidificare il traffico bisognerebbe misurarlo con parametri ben definiti per studiarne i flussi.
Lo avevamo proposto in commissione ma ovviamente non è stato fatto. Mancano dati sui flussi veicolari di Viale Kennedy ad esempio. Mancano flussi sull'utilizzo delle ciclabili. Non si considera l'interdizione al traffico dei mezzi pesanti sul ponte alla Brocchi che indirizza inevitabilmente tutto il traffico pesante verso la Soterna.
Abbiamo usato risorse pubbliche per un PUT carente oggettivamente nella valutazione dell’efficacia degli interventi proposti in progetto rispetto allo stato attuale. Oltretutto non è neanche immediatamente attuabile a causa di interventi ancora da realizzare come alcune rotatorie, il prolungamento di via Don Sturzo, alcuni discutibili itinerari ciclabili e alcune aree di parcheggio. Quindi molti interventi necessitano di un tempo di realizzazione non trascurabile rispetto all’orizzonte di validità del PUT (2 anni). Il PUT nasce per consentire alle amministrazioni delle città medio-grandi, ricordo infatti che è obbligatorio solo per città superiori a 30.000 abitanti come prescritto dall'Art. 36 comma 1 del Codice della Strada, di riorganizzare sensi di marcia, parcheggi e tutto quanto concerne la circolazione stradale al fine di ridurre il tempo speso nel traffico dai cittadini, ridurre gli incidenti, ridurre l'inquinamento atmosferico e acustico, risparmiare energia e così via.
Le domande da porsi sono "quanti giorni o ore passano nel traffico i borghigiani e chi attraversa o raggiunge il capoluogo?", "quanto tempo nel traffico fa risparmiare il PUT?", "quanto diminuisce l'inquinamento atmosferico?".
Sono tutte valutazioni che è possibile effettuare con opportuni indicatori trasportistici noti ai tecnici del settore e che le Direttive sulla redazione dei PUT (G.U.R.I. n°146 del 24/06/1995) indicano di utilizzare e che non si ritrovano nella relazione del Piano per Borgo. Abbiamo ritenuto giusto quindi porre all'attenzione l'opportunità di revisionare il PUT in tal senso prima della sua approvazione. Opportunità giudicata non accettabile. Tuttavia, anche la Città Metropolitana ha richiesto una fase di sperimentazione del Piano, facendo intuire quantomeno incertezza sulla sua efficacia e tale richiesta (guarda un po'!) è stata ritenuta invece accettabile. Evidentemente si persiste nel valutare le proposte non nei suoi contenuti ma accettandole o scartandole semplicemente a seconda del grado di amicizia di chi le propone.
Centro storico e centro commerciale naturale. Come giudica i progetti d'intervento?
Niccolò Grifoni (PD) - Il piano mette il centro storico nella condizione di essere appunto “centrale” nel reperimento di fondi e risorse per valorizzarlo.
Verrà fatta una “perimetrazione” che consentirà di facilitare il reperimento di risorse tramite i vari bandi che richiedono appunto che i fondi vadano a zone perimetrate e definite . Abbiamo la fortuna di avere un Centro Commerciale Naturale che coincide appunto con il centro storico.
Sarà anche il centro, quindi, uno dei protagonisti della nuova Borgo San Lorenzo.
Claudio Ticci (Cambiamo Insieme) - Bisogna incentivare a fruire nel centro, delle nostre “piccole” attività commerciali e non delocalizzare o aumentare ancor di più la concorrenza e il divario attraverso l'attuazione di strumenti che lo rendano veramente attrattivo e fruibile a tutti.
Ad esempio modificando il piano soste a pagamento e gratuite come da noi proposto più volte.