Non sono passati troppi anni dall'assassinio di Irene Focardi avvenuto a Le Piagge nel 2015 ma sono troppi i due anni trascorsi dalla condanna definitiva all'ergastolo del suo assassinio e l'avvio dell'iter di decadenza dell'assegnazione di un alloggio popolare che risultava, fino alla sollecitazione dei consiglieri comunali Roberto De Blasi e Lorenzo Masi ancora intestato all'uomo condannato in via definiitva all'ergastolo da oltre due anni.
Da queste pagine siamo tornati sull'argomento in dicembre (leggi qui) per domandarci a che punto era la procedura e se realmente l'assessorato competente avesse avviato l'iter di decadenza perché era insopportabile solo pensare che, a pochi passi dall'anziana madre della vittima, ci fosse ancora l'appartamento assegnato al suo assassino condannato al carcere a vita.
Sono stata anche bonariamente rimproverata di aver riacceso i riflettori su una vicenda che forse doveva rimanere nell'ombra, ma sono felice di aver appreso che l'iter di decadenza dell'alloggio si sia avviato a dicembre 2022.
“La casa popolare - sottolineano i due consiglieri comunali De Blasi e Masi - doveva già essere stata tolta all’omicida ma ciò non era avvenuto per cui l’Assessora alla casa Albanese si era impegnata ad avviare quanto prima l’iter per la decadenza dall’assegnazione” proseguono i consiglieri. “Ebbene volevamo avere certezza che dalle parole l’Amministrazione sarebbe passata ai fatti” sottolinea Masi.
“L’Assessora ci ha confermato che a novembre è stata adottata la determina di decadenza dall’alloggio e che l’Avvocatura generale ha chiesto il dissequestro dello stesso. In questo momento (dicembre 2022) gli uffici stanno aspettando il provvedimento di dissequestro così da poter poi procedere con l’assegnazione della casa popolare a un nuovo nucleo familiare.
Siamo contenti di aver contribuito in modo importante a sollevare l’attenzione su questa delicata questione. Grazie alle domande poste infatti, l’Amministrazione ha preso atto di questa incresciosa situazione e si è attivata per rimediare”.
Lo sono anch'io come cittadina e come cronista di aver potuto accendere un riflettore su una vicenda al limite del paradosso.
L'amministrazione comunale fiorentina che da una parte ricorda Irene con la messa in posa di tre magnolie e un cippo nei pressi del fosso dove fu rinvenuta cadavere e dall'altra la dimentica poiché solo dopo due anni dalla condanna in via definitiva del suo assassino e solo dopo che la "dimenticanza" è stata sollevata da alcuni consiglieri comunali finalmente rende giustizia a Irene.
Grazie, come si dice "meglio tardi che mai!"