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La (ex) Comunità Montana e quel viaggio a New York. Intervento....

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La (ex) Comunità Montana e quel viaggio a New York. Intervento.... La (ex) Comunità Montana e quel viaggio a New York. Intervento.... © n.c.
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Chi ricorda le polemiche che seguirono il viaggio a New York ? La dissoluzione dell'Unione dei Comuni Fiesole Vaglia offre ad un nostro lettore, Gianni Frilli, l'occasione per ricordare alcune vicende della (ex) Comunità Montana del Mugello. Specie quel viaggio di gruppo a New York che, dice, costò ai contribuenti, dice, circa 100mila euro. Ecco il suo interessante intervento:

Il senno di poi, la ragione di ieri. Il Sindaco di Vaglia ha parlato. Lo ha fatto dalla vetrina, nell’edizione web, del giornale mugellano “Il Filo”, proprio in questi giorni. Ha resa una confessione a tutto campo, senza alcun pentimento, finanche chiedere indulgenza. Tema : il rigetto dell’agognata unione fra i Comuni di Vaglia e di Fiesole. Ha spiegate circostanze e snocciolate cifre. E’ la descrizione di un fallimento, prima di tutto economico, quello cioè che davvero interessa ai cittadini, poi di quello politico, caro ai nostalgici delle ideologie e delle scuole di partito. In questo assolo circostanziato colpisce l’entità delle cifre in ballo, specie quelle per i progetti culturali. Già la cultura. Un cavallo di battaglia, un cavallo di Troia, spesso causa del dissesto delle casse municipali. Così, per me, è stato inevitabile ricordare una vicenda di qualche anno fa. Oddio, più che una vicenda un affare. Alcune Amministrazioni locali (Comune di Barberino di Mugello, ex Comune di San Piero a Sieve e l’allora Comunità Montana Mugello), decisero di allestire una mostra di pittura, con tema mugellano, a Manhattan, New York. Il tutto rientrava in un indefinito accordo, nebuloso e mai chiarito, con la Pace University della metropoli statunitense. La missione, la prima di due, si distinse per un massiccio e sontuoso esodo, per il dispiego di rappresentanza. Insomma per il numero degli intervenuti a quella escursione. Siano stati, essi, capi d’Istituzione, autori o commessi. Parrebbe che lo stuolo d’ambasceria constasse su questo minimo organigramma : un Presidente di Comunità Montana, due Sindaci, tre assessori. Dietro loro, con loro, la pletora degli accompagnatori e dame di compagnia, con o senza portafoglio. Un’allegra brigata per un picnic a New York. Non mi sembra sia stata una cosa professionale. Figuriamoci se, tutte le volte che si muove una tela dagli Uffizi o dalla quadreria Palatina, il Sindaco di Firenze o i rappresentanti della Giunta, in gruppo, dovessero seguirne gli spostamenti. Sarebbe un’Amministrazione itinerante. Senza parlare dei costi. Già, il costo della cultura. Un progetto oscuro ove era difficile capire a quanti indigeni - intendo noi mugellani - potesse, davvero, interessare. Ovvero, un accordo fra disinteressati cattedratici, forse, operosi funzionari statali riguardosi per la spesa pubblica, chissà, e patriottici rappresentanti di giunte istituzionali. Un coacervo di menti ed una fecondità di pensiero destinati ad annichilire noi valligiani. Il tutto venne accompagnato dall’esercizio inteso a voler sancire la straordinarietà dell’evento, l’irripetibilità dell’occasione e la sua rilevanza strategica. E, sempre, con una teatralità officiata dal rito ossequioso di questo o di quel cerimoniere che, a turno, calcarono il palco : quei Sindaci e quel Presidente dell’allora Comunità Montana. Tuttavia le loro argomentazioni si rivelarono risibili, specie quando vollero sciorinare esempi di morigerata gestione del denaro pubblico. Oggi, ribadisco che l’operazione con la Pace University di New York City è costata oltre centomila euro. In quei giorni ne tracciai il genoma, indicando gli sponsors che, munificamente, avevano contribuito a quel progetto. La Provincia di Firenze, la Comunità Montana Mugello e la Regione Toscana. Poi, la Pianvallico s.p.a. e per essa i suoi soci (dunque i Comuni di San Piero a Sieve, Scarperia, Borgo San Lorenzo e, ancora, la Comunità Montana Mugello). Per ultima la Centrale del Latte di Firenze. Quattrini pubblici, indubbio. Gli importi erano evincibili dagli atti di delibera delle Giunte. Le cifre scritte nero su bianco. Appunto, oltre 110000,00 euro. E oltre allo sperpero di denaro pubblico, ebbene, la beffa. Nell’accordo fra l’allora Amministrazione Comunale di San Piero a Sieve, quella di Barberino di Mugello, la Comunità Montana del Mugello e la Pace University di New York City, c’era un provvedimento, il numero 472, che stanziava delle somme di denaro, pubblico, per alcuni acquisti. Ne ricordo un paio. “Spedizione di n. 500 copie di The Florentine – Edizione speciale Anniversario Alluvione di Firenze”.
E’ già qui, uno si domanda, cosa, o come, c’entrino il Mugello ed i suoi Comuni e la Comunità Montana. Infine : “acquisto di n. 38 bottiglie di vino per rinfresco all’inaugurazione della mostra a New York”. Scommetto, che vi state chiedendo : e, qual’era la notizia? Ve la do subito. Si trattava di vino umbro, di Bastia Umbra. Tipico prodotto della nostra vallata, dunque. In linea con la promozione dei nostri luoghi, della nostra gente, del nostro saper fare. Cultura! Sicché, in questo tempo di confessioni, di rivisitazione delle coscienze, chissà se qualche politico d’allora abbia la voglia di chiarire la vicenda. La via di Damasco è poco frequentata ma sempre aperta.

Gianni Frilli

 

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