La Festa della Toscana vista da Leonardo Borchi, sindaco di Vaglia © n.c.
"Una data per un avvenimento fondamentale per l'umanità. Un fatto che ci deve far sentire orgogliosi, noi toscani. Quel giorno Pietro Leopoldo, Granduca di Toscana, abolì, primo stato civile al mondo, la tortura e la pena di morte. Una conquista di civiltà, Non un passo avanti nella storia, ma un vero giro di boa per l'umanità intera". Inizia così la riflessione di Leonardo Borchi, che pubblichiamo qui sotto:
Per la prima volta si sanciva che un uomo, per quanto potente fosse, non poteva avere disponibilità assoluta su un altro uomo. Neanche ad un sovrano, od ad uno stato, era riconosciuto questo potere assoluto di vita e di morte. Si era introdotto, forse non del tutto consapevolmente, il relativismo come principio, come valore. Ad una Verità assoluta, ad uno stato teocratico, si sostituiva l'elemento del dubbio ed uno stato pienamente di diritto. Di lì a poco sarebbe scoppiata la rivoluzione francese e con essa sarebbe nata la società laica. Questa conquista fa parte della nostra storia. Questa è la nostra civiltà in cui dobbiamo riconoscerci e che dobbiamo portare a conoscenza delle altre culture. Ma in dono, non con la guerra. E ieri sera (sabato) festa alla Villa di Bivigliano. Il tema era di violenza, sulle donne, ma l'atmosfera è stata gioiosa, anche leggera nella sua serietà. Sarà stata l'innocenza dei molti bambini presenti della scuola di musica di Pratolino, l'organizzazione un po' naif, la regia estemporanea... sarà stata la bella energia che le persone hanno portato con sé, di fatto a fine serata quando al termine del minuto, in cui le campane tibetane hanno fatto vibrare l'aria ,si palpava forte il senso di coesione e di serenità.... ...Un grazie particolare a Giorgio Pozzolini per la sua squisita ospitalità, a Silvia Catani per la sua amabile professionalità ed a Camilla, assessore, che nel suo attivismo parossistico e generoso, riesce sempre ad suscitare grande energia vitale, originalità e creatività. Augh. Il sindaco Leonardo



LUIGI
volevo sincerante dire da vagliese che dopo aver ascoltato il Borchi, ateo, davanti all'Altare della chiesa (che baggianata) durante cerimonia di un caduto, se prima mi cascato le mani ora mi cascato tutto.
Alfredo
non condivo nemmeno una virgola di quello scritto da Borchi. Dato l'ateismo imperante ecco che manca una figura cristiana.