
Dalla Lista Civica Idea di San Piero a Sieve riceviamo e pubblichiamo questo comunicato sulla partecipazione del comune alla società Pianvallico Spa. Che ne contesta i presupposti in quanto, dice, la Pianvallico Spa, non eroga servizi pubblici:
Se non ci fossero di mezzo i soldi dei cittadini, e nemmeno pochi, la faccenda sembrerebbe tratta dal teatro dell’assurdo, beninteso di autorucoli scarsamente motivati e dotati, non certo da Samuel Beckett, riuscendo a strappare più di un sorriso nonostante la tragedia che l’indicazione scenica innegabilmente
evidenzia.
Si, sarebbe persino divertente. Peccato che invece si tratti di vita vera, di soldi nostri e quella che viene sbeffeggiata è l’Intelligenza e la Giustizia: da ridere non c’è davvero nulla. La questione che è silenziosamente esplosa è la liceità della partecipazione del Comune di San Piero a Sieve nella Società Pianvallico S.p.A. non erogante servizi pubblici. Beninteso, che la Pianvallico “non eroga
servizi pubblici” ce lo ho messo per iscritto il suo Presidente il 10 luglio 2009 (prot. 149/2009), insomma mica una bieca supposizione dei soliti rompiscatole della Lista Civica IDEA, ma proprio fior di farina del Presidente Dugheri.
Il bello è che la Pianvallico S.p.A. neanche rientra tra quelle aziende previste dallo Statuto Comunale, anche qui non è Lista Civica IDEA che parla, ma l’ufficiale parere scritto dell’allora Segretario Comunale Dottor Roberto Cenci (18/07/2009 prot. n. 8645): “non rientra tra le società e le aziende di cui agli articoli 48,
52 e 53 dello Statuto Comunale”.
Da non dimenticare la ciliegina sulla grassa torta, ciliegina tanto grossa da schiacciare tutto San Piero a Sieve – e non solo – ovvero che sull’operato della Società Pianvallico grava un ricorso giudiziario con una sicura pena pecuniaria, al momento determinata in circa 11 000 000.00 (undicimilioni), di euro non si credano bacche di ginepro o chiodi di garofano.
Discorsi vecchi potrebbe dire qualche politically correct, ma tanto vecchi non sono se ci siamo dovuti ritrovare ad un formale atto di denuncia pubblica in Consiglio Comunale, quello allegato al presente comunicato stampa, visto quanto scritto nella Deliberazione n. 50 presentata nel Consiglio Comunale del 29 dicembre scorso e, ahinoi, quanto sentito dalla Giunta in quella stessa occasione.
La Delibera n. 50 ha oggetto l’adempimento ai predisposti della finanziaria 2008 in merito alle partecipazioni societarie delle amministrazioni pubbliche, comuni compresi; la Legge e la filosofia che ne sta alla base e che ne costituisce motivo di ratifica da parte del Parlamento è chiara: i comuni possono costituire d’iniziativa o assumere e mantenere partecipazioni dirette, anche se di minoranza assoluta, in società che ricadano solo e soltanto nelle due seguenti tipologie:
- società con oggetto la produzione di beni e servizi strettamente necessarie al perseguimento delle proprie finalità istituzionali
- società che producano servizi di interesse generale nell’ambito dei rispettivi livelli di competenza moral della favola per lo Stato Italiano te Comune puoi aver partecipazioni solo in società che erogano servizi pubblici (l’acqua del rubinetto tanto per capirci), o producono beni e servizi ma solo se strettamente necessari
al compimento del proprio dovere istituzionale – che per inciso non corrisponde checché se ne dica al programma elettorale della maggioranza comunale, ma ai doveri istituzionali precisati nelle leggi di questo Stato – esempi una ditta che estrae acqua potabile dai pozzi o che costruisce case popolari a soli fini popolari.
E tutto il resto? Tutto il resto fuori, i soldi dei cittadini solo per usi pubblici, per le speculazioni immobiliari ci pensino i privati coi loro di soldi. Questa la Legge dello Stato, bella o brutta che sia, sana o sbagliata così ha da essere.
Orbene niente da dire sulla liceità nelle partecipazioni in Publiservizi-Publiacqua-Consiag e Casa S.p.A. – in realtà da dire su queste signore aziende ce ne sarebbe, ma non è questo l’argomento d’oggi – peraltro ridotte a spiccioli percentuali, ma il bel 17,5 % in Pianvallico S.p.A. questo proprio non lo si capisce
alla luce delle affermazioni messe per iscritto dal Presidente Dugheri e dal Segretario Comunale, dagli articoli del TUEL (Testo Unico Enti Locali) e infine dalla Finanziaria 2008; anzi alla luce di questi atti scritti la lettura delle motivazioni riportate in Deliberazione e quelle fornite in Consiglio sembrano davvero uscite dal teatro dell’assurdo: ma non fanno punto ridere.
Temiamo anzi che le lunghe elucubrazioni della Giunta per giunger a quel documento debbano, cozzando con quella cosa che si chiama coscienza, aver creato in qualcuno non pochi mal di pancia.
Recisamente da censurare è anche la non segnalazione, nella delibera, della vertenza da undicimilioni di euro gravante sulla Società e quindi sui cittadini di San Piero a Sieve; un atto di omertà davvero preoccupante, soprattutto in bocca a gente che al più ogni dieci parole dice “trasparenza”…saranno forse dei
vetrai?
Noi, invece di star ad aspettar Godot, attendiamo la risposta scritta dell’attuale Segretario Comunale al nostro atto di denuncia, nonché siamo a disposizione di tutti coloro: cittadini, giornalisti e Forze Pubbliche che vogliano visionare gli atti scritti alla base del nostro sconcerto.
per LISTA CIVICA IDEA
Luca Barletti
Rodolfo Cipollone
Gianni Frilli