OK!Firenze

L’avaro di moliere a cura della compagnia Catalyst CRF

  • 370
L’avaro di moliere a cura della compagnia Catalyst CRF L’avaro di moliere a cura della compagnia Catalyst CRF © n.c.
Font +:
Stampa Commenta

Portiamo gentilmente a conoscenza che venerdì 10 ottobre 2014 alle ore 21.00 al Teatro Giotto di Vicchio di Mugello e domenica 12 ottobre 2014, ore 18.00 al Teatro “B. Corsini” di Barberino di Mugello va in scena “L'Avaro di Moliere” (con l’ugne attaccate nella roba)” adattamento in lingua toscana da ”L’Avaro” di Moliere a cura di P. Ciotti. Con la regia di Paolo Ciotti e interpretato da:  Marco Ancarani, SilviA Frullini, Paolo Gotti, Marta Innocenti, Fabrizio Lorenzetti, Marco Ranfagni, Lorenzo Tronti, Giovanni Zigliotto e Rebecca Zigliotto.“ E’ un archetipo questo Avaro di Moliere, al quale ciclicamente approda la letteratura teatrale a partire dalla commedia plautina dell’Aulularia, passando dal Mercante di Venezia Shakespeariano e dal Christmas Carol di Dickens senza trascurare il Paperone Disneyano. Parlano il loro dialetto questi personaggi in quanto sono casa, albergo e patria di se stessi e sbandierano il proprio linguaggio deforme come un naso aquilino, una gobba piuttosto che un pancione. Un vessillo, una bandiera che li identifica come soldati nel campo di battaglia di questa lotta tutti-contro-tutti. L’Avaro è avaro. Consapevole, reo-confesso, orgoglioso della sua scelta e del suo potere. E gli altri? Smaniosi di ciò che non hanno. Denigrano un bene che vorrebbero per se stessi e che non gli è dato, come nell’antica favola di Esopo fa la volpe con l’uva. E pertanto, se vogliamo, ancora più colpevoli e subdoli dello stesso Avaro. Non sono avari semplicemente perché non ne hanno l’opportunità e perché lui, l’Avaro, difende il suo bene coi denti e con le unghie. Ed eccolo lì ora forte combattente in difesa degli attacchi incrociati di figli, sensali, servi e ruffiane. Ora invece piccolo, fragile, quasi infantile nello scoprirsi privato, derubato del suo unico vero figlio. Quella cassetta inviolabile, simbolo del potere più che del danaro, la cui assenza lo rende uguale agli altri. Si potrebbe dire dunque che la vera protagonista della piece è proprio lei, la cassetta. Colui che la possiede si eleva a ruolo ingrato di peccatore tra i peccatori pronto per una beffa del destino a rientrare nel rango inferiore di coloro che la bramano invece, la cassetta. Cassetta danaro, cassetta figlio, cassetta amante, cassetta vita, cassetta potere. Come se gli uomini avessero rinunciato alla propria dignità esistenziale seppellendo la loro sorte e la loro anima dentro quattro pezzi di legno tintinnanti d’argento. Lo spettacolo procede con ritmo comico e sferzante non risparmiando allo spettatore momenti di riflessione e smarrimento accentuati dal grottesco tourbillon dei personaggi combattuti tra la loro goffaggine e l’ansia di dominio. Chiosa il teatrino del lieto fine in un balletto di maschere ingessate, di sorrisi e sguardi infuocati dentro al quale sibilante si aggira ancora lei, la cassetta. Custode immortale e immorale di quel male prezioso che rende gli uomini schiavi sopra gli schiavi e peccatori sopra i peccatori-“.Info e prenotazioni CRF Catalyst --  [email protected] -- 055 331449.   La locandina della commedia “l’Avaro di Moliere”

 

Lascia un commento
stai rispondendo a