
Da un nostro lettore, Bruno Confortini (scrittore locale e persona da sempre impegnata nel campo della politica locale) riceviamo e pubblichiamo questo interessante commento sulle recenti celebrazioni dell'anniversario della Liberazione del nostro Mugello durante la Seconda Guerra Mondiale, e sulla 'dimenticanza' di una canzone storica come 'Bella Ciao'...
Caro Direttore,
ho letto con piacere sulla stampa locale che l’Anpi di Borgo San Lorenzo si è unita alle proteste dei cittadini convenendo che quest’anno le celebrazioni della Liberazione hanno “perduto un pezzo effettivamente importante”, la mancata esecuzione di “Bella ciao”, a seguito delle scelte del comitato organizzativo di cui l’Anpi non faceva parte. Come a dire, si celebrano i partigiani e non fa parte delle celebrazioni l’organizzazione (Anpi) che storicamente li rappresenta!
L’Italia è uno strano Paese, lo sappiamo. Ma forse un po’ troppo strani stanno diventando anche i nostri piccoli paesi, che pure sono sempre lì, ai piedi di quel Monte Giovi che è luogo simbolo della lotta di Liberazione, della Resistenza italiana. O no?
Mi ero permesso di segnalare l’episodio della mancata esecuzione di “Bella ciao” in un articolo sportivo sulla Coppa della Liberazione, e mi aspettavo qualche reazione. Che c’è stata e ne sono contento.
Qualcuno forse penserà che siano argomenti da poco. Non è così. La storia la si travisa anche così, con piccoli, apparentemente insignificanti, cambiamenti. Non cantare “Bella ciao” in Mugello, sotto Monte Giovi, commemorando la Liberazione dai nazifascisti mi sembra un piccolo, pericoloso cambiamento. Ed è bene che l’Anpi si sia fatta sentire e che si adoperi perché questo rimanga solo un episodio. E se, per un qualche caso, l’anno prossimo “Bella ciao” verrà ancora bandita - neanche fosse “Giovinezza” o “Faccetta nera”-, be’, vorrà dire che ci organizzeremo con un bel coro. E credo saremo in tanti.
Grazie dell’ospitalità,
Bruno Confortini