Avremmo preferito non dover parlare di nuovo di Rodolfo Fiesoli, il "Profeta", che tanto male ha provocato a tante persone. Ma la decisione del Tribunale di sorveglianza di Venezia che ha scarcerato Rodolfo Fiesoli. Il “profeta” della comunità del Forteto, (che era stato condannato a 14 anni e 10 mesi di reclusione), in quanto “le condizioni di salute sono incompatibili con la detenzione in carcere”. riapre ferite profonde nelle vittime degli abusi e nelle loro famiglie. Non spetta a noi ergerci a giudici o entrare nel merito della decisione del Tribunale di sorveglianza di Venezia.
Ma una cosa è certa. Che saremo sempre dalla parte delle vittime e dei loro familiari. E che per noi, prima della tutela di "Caino" viene sempre quella di "Abele". Riteniamo quindi che la certezza del diritto, la certezza della esecuzuibe della pena comminata, debbano essere sempre prioritari.
E che la sensibilità delle vittime e delle loro famiglie, la loro giusta tutela, debba essere sempre essere il faro da seguire. Sempre.
Giampaolo Giannelli, capogruppo centrodestra Dicomano e membro assemblea regionale Anci Toscana