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L'incidente, la paura e il bilancio dell'anno. Intervista a Max Mugelli

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L'incidente, la paura e il bilancio dell'anno. Intervista a Max Mugelli L'incidente, la paura e il bilancio dell'anno. Intervista a Max Mugelli © n.c.
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A qualche giorno dalla conclusione del Campionato Italiano GT al Mugello e dopo la spaventosa uscita di pista causata dallo scoppio del pneumatico posteriore sinistro, Max Mugelli, ancora un po’ indolenzito ma per fortuna senza nulla di rotto, ci racconta come è andato questo weekend in cui lui stesso afferma di non avere affatto brillato.Max, partiamo dalla fine, da quel botto che ci ha fatto stare tutti con il fiato sospeso. Mancava solo un giro alla fine di gara 2, quando la ruota posteriore sinistra è praticamente esplosa proprio nel punto più veloce della pista, poco prima dell’ingresso alla San Donato. Sono riuscito a controllare per quanto possibile la Ferrari evitando il muro e quando ho visto la via di fuga avvicinarsi ho sperato di insabbiarmi, invece la vettura ha quasi galleggiato sulla sabbia e l’impatto contro gli pneumatici che proteggono il limite della pista è stato molto forte. Per fortuna me la sono cavata senza riportare nessun danno fisico. La pioggia e la pista umida hanno condizionato le qualifiche. Come è andata? Alle 9 di sabato mattina la pista era completamente bagnata a causa della pioggerella caduta durante la notte, per cui sono entrato in pista con gomme rain solo per rodare i fremi e capire le condizioni del tracciato. In quelle condizioni scegliere l’assetto giusto assomiglia più ad una scommessa che ad una strategia. Abbiamo scommesso sul fatto che la pista si sarebbe asciugata in traiettoria visto il numero di vetture e abbiamo scelto un assetto da asciutto troppo estremo e montato gomme slick. Non è stata purtroppo la scelta giusta, tanto che la macchina era difficilissima da mantenere in pista anche sul diritto. Nonostante avessimo montato le gomme slick tra i primi non sono riuscito a generare grip. Proprio per questo il mio miglior tempo in qualifica è stato ottenuto nel giro in cui ho rodato i freni con le rain ed ero al 70%, questo la dice tutta! Col senno di poi avrei dovuto continuare per lo meno con le gomme rain, ma questi ragionamenti a posteriori non valgono nulla.  Le cose sono andate meglio in gara 1, che si è disputata su pista asciutta. E’ toccato a me partire dal 21° posto in griglia e nei primi giri mi sono concentrato nel non commettere errori o evitare contatti, che in fondo allo schieramento sono più probabili. Ho superato subito alcune vetture di classe CUP e recuperato fino al quindicesimo posto, rimanendo però dietro la Porsche di Pezzucchi. Poi, quando si è aperto la finestra dei cambi, sono rientrato subito ai box per potere dare la possibilità al mio compagno Alessandro Balzan di spingere a fondo con pista libera. La buona strategia e il passo di Alessandro ci hanno portati fino all’ottava posizione finale, che considerando la ventunesima posizione di partenza, mi sembra un buon risultato. Un risultato che speravi di migliorare in gara 2, ma purtroppo le cose, come sappiamo, sono andate diversamente. In gara 2 devo ammettere che le mie prestazioni non sono state all’altezza. Ogni sportivo sa che le giornate storte possono capitare, e domenica è stata proprio una di queste. Non ho nulla da rimproverare al team, che ha fatto un ottimo lavoro, ma solo a me stesso per non essere riuscito ad essere al mio solito livello. Il mio passo non era certo quello che mi aspettavo, in alcuni settori andavo abbastanza bene, ma in altri perdevo troppo terreno rispetto ai migliori. Forse sono arrivato a questo appuntamento con le pile scariche e in tutto il fine settimana di gara non sono riuscito a dare il meglio di me stesso. Come se non bastasse, quando mi trovavo nelle prime posizioni, sono stato toccato dalla Lamborghini di Palma che, come tutti hanno potuto vedere dalle immagini televisive, mi ha fatto andare in testacoda senza che io ne avessi alcuna colpa. Non escludo che il contatto, avvenuto proprio nella posteriore sinistra, sia stata anche la causa dello scoppio del pneumatico all’ultimo giro. Finito il campionato, quali sono i tuoi programmi per i prossimi mesi? Come ho sempre fatto durante l’anno, continuerò il mio lavoro di istruttore Ferrari che mi porta in giro per l’Italia e l’Europa, un lavoro che mi appassiona ma che può risultare molto stressante e allo stesso tempo dispendioso dal punto di vista fisico e mentale. Durante l’inverno la priorità sarà quella di ricaricare le batterie e ritrovare la tranquillità interiore che questo tipo di attività richiede.  A quel punto inizierò anche a programmare la prossima stagione sportiva, con l’obiettivo di tornare ad essere protagonista. Colgo l’occasione per ringraziare tutto il team MP1 Corse per il lavoro fatto insieme in questa stagione, tutti gli sponsor e gli amici che come loro abitudine non mi hanno fatto mai mancare il loro supporto. A tutti loro do arrivederci al 2016!

 

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