L’ombra del racket in Mugello? L’ipotesi, alquanto inquietante, sembra prendere piede dopo che ieri mattina una bomba è scoppiata a Borgo San Lorenzo, davanti al negozio della ditta Poli C. Impianti. Fin da subito, infatti, la matrice di quanto accaduto è sembrata allontanarsi dal tentativo di furto, per assumere gli inquietanti contorni di un possibile avvertimento. Noi, il giorno dopo, abbiamo parlato di questo scenario con Simone Bettini, noto imprenditore mugellano ed ex presidente di Confindustria Firenze. Questa la breve intervista realizzata dal nostro direttore, Nicola Di Renzone:
Racket in Mugello? Siamo a questi punti?
"Sembra incredibile - risponde Bettini - pensare ad episodi del genere in Mugello. Visto il grado di attaccamento alle istituzioni dei nostri concittadini sembra essere una ipotesi non realistica. Ma non bisogna sottovalutare niente. D’altra parte abbiamo sentito di altri episodi in Toscana”.
Ma nel caso specifico?
”Conosco Poli. E’ un nostro fornitore e sono una bella famiglia che hanno costruito una bella realtà. Ma non hanno mai avuto atteggiamenti di rottura con il mercato. Capirei se si trattasse di un soggetto arrivato da fuori e che pratica magari prezzi più bassi rovinando il mercato e schiacciando la concorrenza. Ma, ripeto, non è questo il caso. Poi chi vuole dare avvertimenti di questo tipo di solito usa metodi più subdoli. Ora tutto quello che accade intorno alla ditta Poli è sotto gli occhi di tutti e delle forze dell’ordine. Se qualcuno avesse voluto fare una estorsione si sarebbe bruciato”.
E allora?
“Voglio sperare che sia l’episodio di un pazzo o di uno squilibrato”.
Ma ci sono stati episodi simili in Mugello?
“Non che io ricordi. Non ricordo episodi del genere”.
Insomma. Ora starà alle autorità cercare di fare luce su quanto accaduto.