Durante i festeggiamenti e le commemorazioni del 2018, in occasione del centenario della Prima Guerra Mondiale (1915-1918), che si svolsero con grande partecipazione popolare nelle sale di Villa Pecori Giraldi a Borgo San Lorenzo, venne ricordato più volte, oltre al Generale Guglielmo Pecori Giraldi, comandante della Prima Armata, anche Armando Gori, nativo di Molezzano, nel Comune di Vicchio di Mugello. Gori, capo timoniere del MAS al comando di Luigi Rizzo, prese parte all’azione audace che, nella baia di Premuda (giugno 1918), portò all’affondamento della corazzata austriaca Santo Stefano, infliggendo un colpo decisivo alla vittoria delle armi italiane.
Grazie alla famiglia, e in particolare alle nipoti Armanda e Alessandra, Armando Gori è stato commemorato più volte nel suo paese natale. Tra queste celebrazioni spicca la presentazione, presso il Municipio, di un libro dedicato alla vita e alle imprese di questo grande personaggio. Tuttavia, l’impegno di Armanda e Alessandra non si è fermato qui; al contrario, hanno continuato con determinazione a far sì che il nome del loro amato nonno non venga dimenticato, spesso trascurato nelle narrazioni ufficiali. È per questo motivo che vogliamo ricordare con piacere ciò che è stato fatto in suo onore.
Oltre al libro su Armando Gori, e grazie al ricco archivio familiare, sono state organizzate conferenze e tavole rotonde presso diverse sezioni dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia (ANMI). Tra queste: a Lerici, città natale di Emilio Manfredi, motonauta volontario imbarcato sul MAS 15 comandato da Gori; a Ponte San Pietro (BG) e a Milano, dove si è ricordata una grande festa organizzata alla Scala nel dicembre 1918 per gli eroi dell’Adriatico; a Modena, con l’intervento del socio Maurizio Mussi, bisnipote del torpediniere del MAS 15 Eraldo Bertucci; e infine presso il Circolo Ufficiali di La Spezia, città in cui Armando Gori iniziò la sua carriera nella Regia Marina, che concluse dopo quarant’anni di servizio. A La Spezia Gori visse per diversi anni, ed è qui che nacque una delle sue figlie, Carla.
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Inoltre, una conferenza promossa dall’ANMI di Genova si è tenuta presso l’Istituto Nautico San Giorgio di Genova, davanti a diverse classi, mentre il libro è stato presentato anche presso un’associazione culturale di Chiavari, HiroAndCo, che ha pubblicato sulla sua rivista un racconto liberamente ispirato alla vita di Gori, intitolato "Venti di desiderio - Divagazioni di un marinaio".
L’iniziativa più impegnativa è stata, però, l’allestimento di una mostra, a settembre, dal titolo "Il comandante Armando Gori - Una vita per mare", presso il Centro Civico Buranello di Genova. Questa esposizione, organizzata dall’UniAuser Genova - Università Popolare dell’Età Libera, faceva parte degli eventi collaterali del Salone Nautico.
Accanto a queste iniziative dedicate ad Armando Gori, è proseguito anche quest’anno il percorso della mostra itinerante dedicata ai 16 Eroi di Premuda, voluta dai discendenti degli stessi eroi e guidata da Maria Giuseppina Rizzo di Grado e di Premuda, nipote di Luigi Rizzo, comandante della squadriglia MAS nella notte tra il 9 e il 10 giugno 1918. A gennaio, l’esposizione si è conclusa ad Aquileia per poi trasferirsi, in primavera, a Gemona, dove è stata visitabile fino a metà giugno. A settembre si è spostata al Museo Navale di Imperia, in occasione delle Vele d’epoca, e infine a Pinerolo.
Quest’anno è stato inoltre pubblicato un testo molto approfondito, scritto da Giuseppina Rizzo, che raccoglie tutte le biografie degli Eroi di Premuda, narrate sulla base dei ricordi dei discendenti. Il libro include anche un’accurata analisi degli aspetti tecnici dell’impresa, con documenti ufficiali, caratteristiche delle unità navali coinvolte, fotografie, un film e molto altro. Il titolo è "I sedici eroi di Premuda. Documenti e testimonianze sull’ardimentosa squadriglia dei MAS durante la Grande Guerra nell’alto Adriatico". La biografia di Armando Gori, riportata nel libro e nei pannelli della mostra, è stata scritta dalle sue nipoti.
Come emerge da queste iniziative, la volontà dei discendenti di mantenere vivo il ricordo del loro nonno non è mai venuta meno. Riconosciamo ad Armanda, Alessandra e ai loro familiari il merito di preservare con dedizione la memoria di questa importante figura, custodendo gli anelli di una lunga catena familiare.