
Ho osservato più volte il campanile romanico della nostra pieve di Borgo, cercando di capire il motivo della sua strana e singolare costruzione. Avete presente il campanile di Borgo? Lo avete mai guardato con attenzione? Da qualunque lato lo si osservi, girandoci intorno, la sua prospettiva cambia continuamente. Sapete perché? È di forma geometrica irregolare: nessun lato è uguale all’altro, ogni angolazione è diversa.
Eppure è stato edificato sull’abside della chiesa, la Pieve di San Lorenzo, che è di forma semicircolare e perfettamente regolare. A parte l’amico Beppe Panchetti, che sulla pieve di Borgo ci ha scritto un libro, gli altri borghigiani non vi hanno mai prestato troppa attenzione.
Il fatto è curioso, e credo sia un caso unico al mondo. Perché mai gli antichi costruttori diedero al campanile misure e angoli diversi? Non conoscevano forse l’uso del metro, o ignoravano la geometria? Non credo. Il motivo di tale tecnica costruttiva, ad oggi, resta sconosciuto e senza spiegazione. Finché non ne sarà trovata una, a me piace pensare che non ci sia alcun perché. Che sia il frutto di un non-progetto, di una costruzione del tutto casuale, non logica e non razionale. Nata così, per caso. Non studiata, non spiegabile, priva di una vera elaborazione mentale e progettuale.
E qui mi viene da pensare che i borghigiani non siano nuovi a simili stranezze. Basti vedere via Torta, con le case dai muri curvi e irregolari, le piazze storte, le abitazioni in mezzo alle strade, gli strani incroci della viabilità. Da ultimo – ma non il primo – l’incrocio, o meglio lo svincolo a metà, sulla strada provinciale Borgo-San Piero, prima della Torre, con la nuova bretella verso Serravalle-Cardetole. Vi sembra una cosa seria? A me no.
Ma allora tutto questo è il prodotto del modo di pensare dei borghigiani? È il cervello dei borghigiani che fatica a pensare in modo razionale? Si tratta forse di un’irrazionalità a carattere genetico? Un esasperato individualismo portato all’eccesso? O è, forse, l’essere sempre e comunque bastian contrari, dove il caso diventa regola, finendo per sostenere tutto e il contrario di tutto?
È difficile trovare una risposta. Di certo, tutto ciò rappresenta bene l’origine e il concetto stesso di Borghigianità. Crogiolo di toscanità? Può darsi.
Non v’è dubbio: il campanile della Pieve di Borgo è, dunque, il nostro emblema.
Articolo a cura di Pierluigi Recati