Fra i tanti eventi che si susseguono a ritmo intenso nel territorio, fra arte e cultura, letteratura e filosofia, teatro e cinema, solidarietà e volontariato, folclore e sport, non possiamo non far passare sotto silenzio – tutt’altro poichè ci sono tantissimi appassionati e collezionisti - una conferenza a cura dell’Ing. Dott. Giorgio Gomisel, alto dirigente delle Ferrovie, socio del Rotary Club Mugello e futuro presidente di questa filantropica associazione mugellana, che si è tenuta nei locali di Villa il Palagio a Scarperia:. “ - Il modellismo ferroviario, spiega con dovizia di particolari l’amico Gomisel, ebbe inizio nel 1859 quando la Famiglia Märklin fondò l’omonima ditta nei pressi di Norimberga per produrre cucine giocattolo per bambole, i primi treni giocattolo apparvero alla fine degli anni ‘80 con meccanismo a molla mentre i primi treni elettrici furono presentati a fine ‘800 ma iniziarono a diffondersi negli anni ‘20, sempre in scale di grandi dimensioni (scala 0 ed 1).
La disponibilità industriale di motori elettrici di piccole dimensioni consentì di realizzare a partire dal 1934 i modelli in scala 1:87 (scala H0) ricorrendo alla tecnica della pressofusione per fabbricare le carrozzerie con buone qualità nei dettagli. Questa scala è tuttora la più diffusa anche dopo gli anni ‘60 apparvero scale ancora più piccole: la scala 1:160 (N) e 1:220 (Z).Le produzioni di modelli di treni ripresero dopo la fine della guerra introducendo delle innovazioni tecniche e migliorando l’effetto realistico dei modelli.
In Italia l’ingegnere Alessandro Rossi, prosegue il relatore, in società con il ragioniere Antonio Riva fondò nel 1945 a Como la Rivarossi con l’obiettivo di costruire modelli con maggior rispetto della scala e utilizzando per primo la bachelite per passare negli anni successi alla plastica che conferiva ai modelli un grande effetto realistico; l’impiego del più semplice sistema a corrente continua e di raffinate soluzioni tecniche la elevò subito a principale concorrente della Märklin.
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La produzione Rivarossi si orientò subito al mercato interno realizzando molti rotabili delle Ferrovie dello Stato ma entrò anche nel mercato statunitense dopo ebbe un notevole successo con modelli di rotabili americani.
Un’altro grande nome del modellismo ferroviario è la Fleischmann fondata in Germania nel 1887 per fabbricare essenzialmente giocattoli fino al 1952 quando presento’ la sua prima linea di modelli ferroviari.
Alla fine degli anni ‘50 entrò nel mercato del treno elettrico la Lima di Vicenza con confezioni di treni giocattolo molto rudimentali e semplificati ma a prezzi estremamente competivi, negli anni successivi furono abbandonati i primi modelli ed iniziò a progredire la qualità dei nuovi prodotti. L’evoluzione fu tale che nella seconda metà degli anni ‘80 i modelli Lima potevano competere con i marchi più blasonati.
Tra le altre, e termina l’Ing. Gomisel, va ancora citata l’austriaca Roco, fondata nel 1975, con modelli anche italiani di alto livello, nel 2005 a seguito del fallimento entrò in un gruppo finanziario di cui già faceva parte la Fleischmann, per cui i marchi sono tuttora esistenti. Innumerevoli sono stati i fabbricanti di accessori per il paesaggio quali la Faller ed altri che misero sul mercato sistemi di filobus realmente funzionanti –“.
L’interlocutore (gli applausi si sono sprecati) si era portato dietro anche diversi modellini sopra descritti suscitando un grande interesse fra gli astanti, alcuni dei quali avevano portato anche i loro figli, per visionare e toccare con mano un modellismo davvero straordinario. Terminiamo ricordando che la prossima settimana il Rotary Club Mugello unitamente al Lions Club Mugello (un fatto molto positivo questo di unione) si riuniranno in occasione della consegna alle autorità preposte sanitarie dei fondi raccolti con la cena per l’Ospedale del Mugello, che si tenne al Castello di Villanova a Barberino nel giugno 2022. Molto bello e complimenti a queste due associazioni.