OK!Firenze

Morì schiantandosi sul circuito del Mugello. 50 anni fa la tragedia di Gunther Klass

  • 3
  • 3513
Morì schiantandosi sul circuito del Mugello. 50 anni fa la tragedia di Gunther Klass Morì schiantandosi sul circuito del Mugello. 50 anni fa la tragedia di Gunther Klass © n.c.
Font +:
Stampa Commenta

Sembra ieri quando il 22 luglio del 1967, 50 anni orsono, sul circuito stradale del Mugello (dove si erano assiepate migliaia di sportivi) perse la vita il giovane pilota tedesco Gunther Klass, che faceva parte del team “Ferrari”. Accadde in località Favale in comune di Firenzuola: una tragedia che colpi tutto il mondo sportivo automobilistico e non. Questa data è stata ricordata lo scorso sabato (22 luglio 2017), con una semplice ma significativa cerimonia alla presenza di molti sportivi, accolti dal sindaco di Firenzuola Claudio Scarpelli. Fra questi Stefano Ricci, proprietario dell’area dove è collocato il Cippo, Carlo Alberto Steinhauslin, ex Presidente della Scuderia Biondetti, l’attuale Presidente della Scuderia Fiorentina e Consigliere Aci Gino Taddei, in rappresentanza del “Paese delle Corse” , Paolo Poli, A.d. dell’Autodromo Internazionale del Mugello. Poi, fra gli altri, Enrico Ricci, già sindaco di San Piero a Sieve, Roberto Benelli “Robertino”, partecipante in diverse occasioni alla corsa del Mugello, attuale Presidente di Mugello Circuit, Rastrelli, vecchio pilota e Presidente di diverse Scuderie automobilistiche Fiorentine, Leonetto Mugelli, partecipante a diverse edizioni del Mugello, Carlo Belli, che ha partecipato a 5 edizioni del Circuito del Mugello, Francesco Gragnoli Bellugi, partecipante ad alcune edizioni del Mugello,  Carlo Mentelli, fotografo specializzato e Presidente del Club Sieci Ferraristi Toscani, Remo Cattini, ex direttore dell’Autodromo e personaggio che è arrivato in Mugello quando il Circuito Stradale non si svolgeva più, Alvaro Stefanacci, il “moro”, Andrea Zavagli, Mauro Gucci, Marco Furegato etc, etc. Per l’occasione era stata predisposta anche una mostra statica di alcuni modelli di auto storiche. Questo evento molto semplice come sopra scritto, ma di alto significato morale, è stato introdotto dall’organizzatore signor Renzo Marinai che ha illustrato il lavoro fatto per cercare di coinvolgere in questa iniziativa anche la famiglia del pilota, tramite il Consolato Tedesco (purtroppo senza risultato). Successivamente ha preso la parola il Sindaco Scarpelli comunicando che c’è la volontà d’intitolare a questo sfortunato pilota il tratto di strada dove avvenne l’incidente. Al termine della cerimonia un gruppo di appassionati sono stati ospiti da Stefano Ricci nella casa di Caccia “Poggio dei Segugi”. In allegato alla recensione (ringraziamo sentitamente l’amico carissimo Pier Luigi Guasti per la sua gentilezza e disponibilità), pubblichiamo un ricordo di Gunther Klass, a cura di Ruggero Caselli, modenese di nascita ma abitante a Sesto Fiorentino facente parte del Club delle Rosse; uno spaccato storico sportivo e umano davvero molto bello:

“-  Di tedesco non aveva niente, perché era basso di statura, nero corvino di capelli e non beveva birra. Gli piacevano i rigatoni al pomodoro accompagnati con vino bianco secco e fermo, un Lugana o il Soave Bertani, sicuramente aveva imparato a bere quando scendendo dalla natia Germania portava una ragazza al lago di Garda, che era il suo modo preferito di passare ogni week – end libero. Lo aveva notato a Sebring Franco Lini, quell’anno direttore sportivo della ferrari. Gunter Klass, lo prendiamo? Ma si, c’è bisogno di un pilota per la categoria Sport e soprattutto per sviluppare la 206 Dino. I meccanici lo trovarono davanti, questo moretto sbarazzino, spigliato e allegro: sprizzava energia e vitalità malgrado fosse un peso minimo, ma in questo caso, essendo destinato a guidare una macchina piccola, la taglia di peperino era un altro punto a suo favore. Debuttò in Targa Florio, con Casoni, poi, sempre sulla 206 Dino, fece la 1000 Chilometri di Monza, con Williams e quella del Nurburgring con Scarfiotti. Non vinceva, ma i resoconti di lui erano sempre favorevoli, tanto che alla 24 ore di Le Mans, fu messo su una delle quattro 330 P4 chiamate a difendere il fortino Ferrari dall’assalto della Ford. In coppia con Sutcliffe si comportò bene per 19 ore finchè la rottura del motore lo mise fuori causa. Era il 1967 e quell’anno la Ferrari correva su cinque fronti: Formula 1, Formula 2, Sport Marche, Serie Can Am, Campionato Europeo della Montagna, così quando nel cuore di quella torrida estate, il calendario da affrontare dal 2 luglio al 4 agosto fu: i Gran Premi di F1 di Francia Inghilterra e Germania, il Gran Premio di Ruen F2, la Trento – Bondone, la Corsa del Mugello, la 500 Miglia di Brand Hatch. Stiamo almeno a casa dal Mugello che non è corsa di campionato, provò a dire qualcuno della squadra. “ No, sono gli stessi organizzatori di quando andavo io come pilota alla Consuma – replicò Ferrari – non voglio deludere gli sportivi toscani” e furono iscritte due macchine. Con Klass al Bondone andò proprio male: la Porsche di Mitter battè Scarfiotti e inflisse un brutto distacco a Klass che si beccò anche 20” di penalizzazione. La sera Franco Gozzi P.R. di Ferrari e il tedeschino dopo cena, nel fresco parco dell’albergo a parlare dei progetti per il futuro. Era la prima volta che c’era un fiato di riposo e la conversazione si spinse fino al confidenziale:” cosa farai da grande? Gozzi iniziò - ecco vedi, per darti un idea, in questo momento il mio maggior desiderio è saltare la gara del Mugello e andare due giorni al mare. A me piace il mare: un giorno arriverò ad avere una rappresentanza Ferrari in un posto di mare”. Pure Klass si aprì totalmente: l’automobilismo gli piaceva, ma per lui un interesse complementare, una palestra per dimostrare a se stesso più che gli altri di avere talento e capacità di vincere. Non avrebbe continuato a correre: la sua passione dominante erano le ragazze. Possedeva un night club in Germania, a Stoccarda mi pare dicesse, che gli rendeva bene, ma soprattutto gli offriva uno stretto contatto con l’ambiente dello spettacolo e qui intendeva consolidarsi. Era in trattativa per comprare un secondo night club, il che avrebbe raddoppiato i soldi e le amicizie di cui ampiamente si gratificava. Parlarono a lungo, lui neanche una parola d’italiano, Gozzi nix tedesco, punto essenziale d’incontro l’inglese per questo gioco smisero del fantasticare a occhi aperti che lui concluse con un furbesco: “ Perché no? Io mi divertirò guadagnando, sarò un severo amministratore e un felice direttore del personale”. Due settimane dopo, la corsa al Mugello (non c’era l’attuale autodromo: a quei tempi si correva su un circuito stradale di 66 chilometri da ripetersi 8 volte) la Ferrari mandò due “206 Dino” per le coppie di piloti Scarfiotti – Vaccarella e Klass – Williams. Il sabato 22 Luglio cominciarono le prove Scarfiotti 34” 18”, Williams 33”58”, dopo mezzogiorno avrebbero girato Vaccarella e Klass. Ma era destino che quella gara le Ferrari non la facesse perché al secondo giro di prova Klass, con una macchina alleggerita, uscì di strada in una controcurva a 5 chilometri dal passo del Giogo, sbandando verso un declivio a prato con un unico, inesorabile impietoso albero di noce là in mezzo contro il quale la macchina andò ad avvolgersi. Nella calura di Maranello, poco prima delle 2, arrivò una telefonata di Lini: “ Klass è morto, Gozzi, Klass è morto – la voce era ferma ma non riusciva a dire altro – Klass è morto, dillo al Capo. Ritiriamo la squadra -”. Il finale di una tragedia che colpì molto profondamente il Mugello.
  Foto 1 (in alto): La Ferrari Dino di Gunther Klass che andò a schiantarsi contro un albero al Favale di Firenzuola (Foto di repertorio) Foto 2 (qui sopra): Dirigenti, autorità e sportivi davanti al Cippo dedicato a Gunther Klass. Da destra si riconoscono,Roberto Benelli “Robertino”, partecipante in diverse occasioni alla corsa del Mugello, attuale Presidente di Mugello Circuit; Renzo Marinai, organizzatore dell’incontro; Rastrelli, vecchio pilota e Presidente di diverse Scuderia automobilistiche Fiorentine; Leonetto Mugelli, partecipante a diverse edizioni del Mugello; Carlo Belli, che ha partecipato a 5 edizioni del Circuito del Mugello; Francesco Gragnoli Bellugi, partecipante ad alcune edizioni del Mugello; Carlo Mentelli, fotografo specializzato e Presidente del Club Sieci Ferraristi Toscani; Remo Cattini, ex direttore dell’Autodromo e personaggio che è arrivato in Mugello quando il Circuito Stradale non si svolgeva più;  Claudio Scarpelli, Sindaco di Firenzuola e Paolo Poli, attuale Direttore dell’Autodromo. Foto 3 (qui sopra): Primo piano del Cippo dove morì il 22 luglio del 1967 Gunther Klass. Foto 4 (qui sopra): L’imprenditore Stefano Ricci a destra con Francesco Gragnoli Bellugi Foto 5 (qui sopra): Il sindaco di Firenzuola Claudio Scarpelli e Poli, A.d. dell’Autodromo Internazionale del Mugello (Foto cronaca di Pierluigi Guasti - Scarperia)

 

Lascia un commento
stai rispondendo a

Commenti 3
  • cesare caramalli

    Caro Aldo, Grazie a chi ha ricordato questo doloroso evento e a Te che lo hai recensito con la usuale chiarezza e sintesi esaustiva. Cesare Caramalli

    rispondi a cesare caramalli
    gio 27 luglio 2017 06:58
  • Luigi

    Grazie di questa notizia. La storia torna sempre.

    rispondi a Luigi
    mer 26 luglio 2017 09:31
  • Giuseppe

    Che ricordi!

    rispondi a Giuseppe
    mar 25 luglio 2017 10:06