Si è conclusa nei giorni scorsi la bellissima avventura di Zaira Melita, la ragazza di Cave (provincia di Roma) affetta da sclerosi multipla che ha sfidato se stessa e la malattia percorrendo a piedi la Via degli Dei accompagnata dalla 'sua' neurologa (e amica) Giovanna Borriello, dal marito e dal marito di sua madre.
Partita da Bologna, Zaira nella prima tappa è arrivata al Monte Adone (nei pressi del quale ha passato la notte in tenda), poi a Madonna dei Fornelli, il Passo della Futa, San Piero a Sieve, l'Olmo e infine, con grandissima soddisfazione, Fiesole e Firenze. Noi di OK!Mugello, lo sanno bene i lettori, l'abbiamo seguita con vari articoli fin dall'inizio (qui il primo articolo sulla presentazione della sua avventura; qui un articolo intermedio sul cammino).
Un cammino impegnativo per tutti, ma che Zaira (che grazie alle terapie riesce a tenere la malattia sotto controllo) ha portato a termine ottimamente. Soprattutto ci piace qui ricordare, nel nostro articolo sulla conclusione di questa esperienza, che il gesto di Zaira ha probabilmente aperto una strada che porterà tour operator specializzati in viaggi per persone con disabilità a tornare sulla Via degli Dei (magari in alcuni tratti) con gruppi che vogliono provare la stessa esperienza.
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Non solo, durante la sosta all'Olmo, Zaira ha potuto incontrare un ragazzo della zona; anche lui affetto da sclerosi multipla. I due hanno avuto un lungo colloquio e confronto e magari la sua esperienza potrà essere servita a trasmettere speranza e positività. La bellissima storia del cammino (umana e medica) servirà poi alla professoressa Borriello (docente alla Sapienza) anche come primo sopralluogo al percorso per la sua attività di Coordinatrice del comitato scientifico della Scuola di Medicina Forestale (diretta dal dottor Paolo Zavarella), che studia i benefici di 'immersioni' e passeggiate nella natura nei confronti dello stress e di alcune patologie. E anche in questo caso il contatto così ravvicinato e persistente con la Natura dei luoghi ha contribuito notevolmente a superare la fatica del percorso.
E proprio la professoressa Borriello spiega anche che questa esperienza dimostra che la malattia, grazie ad un utilizzo il più tempestivo possibile delle terapie disponibili e ad uno stile di vita adeguato, si può controllare. Insomma, se Zaira prima di partire scriveva “A dir la verità ho qualche timore di non riuscire, e di essere di peso per chi viaggia con me. Ma so che una volta sul posto di sicuro non mollerò. Spero solo di farcela e incontrare sul percorso le persone che mi hanno scritto e che sono sul cammino” possiamo ora dire che questo 'esame' è stato superato a pieni voti. Ancora complimenti.