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Crisi del latte. Le proposte di Mugello in Comune e dei gruppi consiliari della sinistra mugellana

Proposte per sostenere i produttori di latte mugellani. La situazione, spiegano, rischia di avere conseguenze drammatiche

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Latte Latte © N. C.
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'La situazione che stanno vivendo le aziende zootecniche mugellane che producono latte rischia di avere conseguenze drammatiche per uno dei settori fondamentali dell'agricoltura nel territorio' . Così la nota delle sinistre mugellane, che continua:

L'aumento esponenziale dei costi energetici e di alcune materie prime indispensabili per l'alimentazione dei bovini possono rendere insostenibili i bilanci aziendali e non remunerativa la produzione di latte.

I 36 centesimi al litro di prezzo base riconosciuti dalla centrale del latte di Firenze (che diventano con i premi 43 per l'alta qualità Mugello e 53 per il biologico) agli allevatori mugellani non sono in grado di coprire i costi di produzione e questo, con l'andare del tempo, può solo comportare la cessazione delle attività o la riconversione verso produzioni che richiedano meno input energetici e mangimistici.
Il latte è un prodotto che richiede un impegno quotidiano da parte degli allevatori per essere munto e portato a trasformazione ed ogni sospensione dell'attività o modifiche nell'alimentazione comporterebbe danni rilevanti all'organizzazione aziendale, pregiudicandone il futuro.

In questo momento, quindi, il primo obiettivo per dare sostegno agli allevatori è quello di avere un incremento del prezzo alla stalla, come richiesto dalle associazioni di categoria. Soluzione che deve essere sostenuta dalla Regione Toscana e dagli enti territoriali, con una revisione del patto attualmente vigente tra le cooperative di conferimento e la Centrale del latte della Toscana.

Successivamente proponiamo che sia l’Unione dei Comuni ad attivare un tavolo di zona sul latte, per stabilire i possibili interventi per limitare gli effetti delle bollette energetiche e del costo delle materie prime sulla produzione locale. Le azioni da mettere in campo potrebbero essere molteplici:

  • Sostenere progetti per aumentare il livello di produzione di energia rinnovabile come quella solare e da reflui zootecnici e agricoli, o l’utilizzo di biomassa forestale per autoprodurre energia termica.
  • Valutare l'opportunità di utilizzare le potenzialità di alcuni trasformatori locali, ad esempio il caseificio del Forteto, per trasformare una parte della produzione delle stalle mugellane in prodotti da filiera corta certificata.
  • Incrementare la valorizzazione del latte del Mugello attraverso un marchio territoriale riconoscibile per tutta la filiera.
  • Realizzare finalmente il Distretto Biologico, promuovendo un ulteriore sviluppo di Mbio, come definito dal progetto promosso dall'Associazione produttori Biologici del Mugello e riprendendo quanto emerso nei progetti di filiera premiati negli anni passati a livello ministeriale.
  • Riconoscere per gli agricoltori del territorio i servizi ecosistemici che queste aziende svolgono per la collettività, con il mantenimento del territorio, la forestazione, la biodiversità e produzioni attente alla qualità dell'ambiente e del suolo.
  • Valutare le opportunità che potrebbero derivare da diversificazioni produttive e da applicazioni innovative nell'attività aziendale, nel settore zootecnico in particolare.

È il momento di mettersi intorno ad un tavolo e trovare delle soluzioni con il coinvolgimento diretto delle aziende mugellane e delle associazioni di categoria, valorizzando anche le nuove risorse che potrebbero essere attivate attraverso il Distretto Rurale.

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