
Lo scorso 16 marzo, lo sanno i nostri lettori, si è svolta la Conferenza dei Servizi in merito al progetto di realizzare un impianto eolico in Mugello, sui crinali tra Vicchio e Dicomano. Una Conferenza dei Servizi che, per il momento, non emesso un verdetto in attesa di altre sedute. Uno degli interventi di peso, durante i lavori di questa prima seduta, è stato quello della Soprintendenza di Firenze.
In sostanza questo ente ha ribadito la propria contrarietà elencando una serie di motivazioni, che il sito vicchiese Devurbe.net così riassume (si ringrazia Devurbe.net per il contenuto di questo articolo che ci è stato segnalato):
“Sebbene debba comunque essere considerata la mitigazione dovuta alla presenza di aree boscate, e dunque di fitta vegetazione, ed alla carenza di strade di comunicazione, è necessario considerare la criticità dovuta alle ricadute negative, in termini di perdita di naturalità, in un territorio percorso da svariati sentieri escursionistici di pregio paesaggistico facenti parte del Parco Nazionale.”
Nelle motivazioni si leggono criticità a partire dal tratto di avvicinamento al sito, già a valle nei pressi del fiume Sieve, dove sarebbe necessario “l’allargamento della sede stradale tramite la rimozione definitiva di suolo esistente“ con la quale si comprometterebbe “la permanenza e la riconoscibilità dei caratteri e dei valori paesaggistici storico-identitari dei luoghi”
Anche nella viabilità di accesso al sito , nel “tratto 1” e “tratto 2” viene rilevata rispettivamente “l’alterazione permanente dei valori ecosistemi e paesaggistici del territorio” e “gli interventi previsti, compresa la costruzione di manufatti, costituisca un impatto gravoso sulle caratteristiche di naturalità del sito e di aspetto intatto del paesaggio, sia naturale che antropizzato, compromettendone i valori estetico-percettivi”
Criticità anche per la viabilità di sito, nelle aree di cantiere e nelle piazzole stesse, che portano alla seguente conclusione della Soprintendenza:
“Tutto ciò premesso, è ritenuto che il progetto proposto per locolizzazione, per dimensioni, per caratteristiche esecutive non garantisca la compatibilità paesaggistica con il contesto d.Inserimento e non rispetti le prescrizioni contenenti nella specifica Disciplina dei beni paesaggistici tutelati ai sensi dell’art. 142, comma 1, lettere c) e g) del Codice, contenuta nell’ Elaborato8B del Piano Paesaggistico”.
La vera notizia (che riportiamo sempre grazie a Devurbe) sembrano comunque essere le condizioni poste dalla Soprintendenza per rivedere la propria posizione o, come si legge, per 'superare il dissenso':
- Riduzione del numero degli aerogeneratori, da 8 a 5. La riduzione dell’altezza degli stessi
- Rivedere le aree di cantiere per evitare gli ingenti tagli boschivi
- Revisione degli interventi per la viabilità di accesso al sito in vari punti e comuni
- Totale smantellamento delle opere in calcestruzzo, comprese strade, al termine del periodo di utilizzo dell’impianto
- Avvio di indagini archeologiche