
Recentemente è nata la "Solliccianese", una squadra formata dalle persone detenute all'interno della struttura carceraria di Sollicciano. Fino ad oggi, le attività sportive nella prigione erano sporadiche, organizzate in maniera occasionale con partite contro scuole, rappresentanze e associazioni locali. Tuttavia, per celebrare la nascita di questa nuova squadra, si è svolta una partita ufficiale contro i giornalisti RAI, come dichiarato dal presidente della Commissione politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali, Edoardo Amato.
Con il supporto della direzione del carcere, la Solliccianese parteciperà ora a un campionato amatoriale, con una divisa ufficiale e un allenatore laureato in scienze motorie che seguirà i detenuti con impegno e dedizione. Questo progetto sportivo rappresenta una forma di inclusione sociale e di reinserimento, offrendo opportunità formative e professionali a chi si trova in carcere.
L'iniziativa mira a sfruttare il valore educativo dello sport per promuovere la socializzazione, il rispetto delle regole e la collaborazione tra compagni di squadra, aspetti cruciali per la funzione rieducativa della pena. Gli studi hanno dimostrato che tali attività contribuiscono a ridurre i tassi di recidiva. Inoltre, il progetto offrirà una continuità di opportunità, poiché le squadre esterne si sfideranno con la Solliccianese durante l’intera stagione.
Amato ha sottolineato l'importanza di garantire continuità a iniziative come questa, auspicando la partecipazione della squadra amatoriale di calcio di Palazzo Vecchio, come segno di supporto istituzionale e di impegno continuo verso il miglioramento della situazione a Sollicciano.