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La nevicata dell'85. Riflessioni, ricordi e foto

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La nevicata dell'85. Riflessioni, ricordi e foto La nevicata dell'85. Riflessioni, ricordi e foto © n.c.
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A cura del nostro collaboratore Simone Berretti:

Chi ha almeno quaranta anni si ricorda bene quell'inverno. Per tutti rimane nei semplici racconti di chi lo ha vissuto e nelle foto spettacolari di chi quel giorno decise di immortalarlo con tanto di macchina fotografica. Rivedendo oggi alcune di quelle foto, possiamo notare come nel Mugello e nel resto del centro Italia, in quei giorni, si depositò tanta di quella neve da essere ancora oggi ricordati a distanza di più di trent'anni. Oggi, rivedendo alcune di queste foto, si prova ancora molto stupore. In alcune scattate in nord Italia vediamo due fidanzati su una panchina sommersa dalla neve, in un altra una bambina immortalata tutta incappata da sciarpa e cappello con l'inconsueto paesaggio dietro le spalle; altri bambini invece giocano tra di loro a pallate. Era il 1985, adesso quelle persone sono diventate adulte e forse oggi avranno anche famiglia e figli. Stessi giorni, diversi contesti: un'altra foto con la mitica Littorina 'Aln 880' sulla ferrovia della nostra Faentina ferma alla stazione... anche se il treno allora presentava decisamente minori disagi rispetto ai mezzi su gomma. Per la nevicata, infatti, le strade erano bloccate e gli spazzaneve non erano sufficienti per aprire tutte le strade. Mi tornano in mente le molte spargisale che erano state attive per le strade, anche se riuscivano relativamente poco nell'intento di sciogliere tutta quella neve che si era accumulata anche sugli asfalti. La neve nei nostri paesi, al di là dei tanti disagi, è in grado di generare anche sensazioni molto particolari, un effetto simile a quel che si prova di notte quando ti affacci alla finestra ad ammirare il paesaggio e le stelle o a quando guardi il mare all'orizzonte, sopratutto quando la brezza tira molto forte, sia d'inverno che d'estate. Dicevo percezioni: Un senso di tristezza e gioia mista, uno stato di profonda esistenza, come se in quei momenti con forte respiro uno buttasse giù di botto tutto l'inverno succeduto prima. Quello che senti fin dentro alle ossa. E per tutte le persone di quegli anni come per noi, la neve sarà sempre la stessa, che sia caduta ai tempi del medioevo, ai tempi del risorgimento o in altri periodi storici... che sia essa piovuta in Mugello in Finlandia o altre parti del mondo, e' sempre la stessa sensazione, perché la terra, il vento, il cielo sono sempre gli stessi, come l'occhio gonfio di quell uomo che lo nel suo tempo l'ha guardato... quello si, è sempre lo stesso, come l'aria che ti rinfresca i polmoni col petto gonfio di una profonda gagliardia, di eterna voglia di vivere. Sì, questo è sempre lo stesso in ogni tempo e ogni luogo e forse anche in ogni persona... come quella voglia di scivolare giù da una grossa distesa bianca a cento allora, correre, correre e senza più fermarsi.

 

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