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Niente accordo Pd e Cinque Stelle che si spaccano. Masi corre, da solo

Al fotofinish la presentazione delle liste. Il Movimento fiorentino è in frantumi e difficilmente riuscirà a tornare nel Salone dei Duegento.

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Roberto De Blasi,  capogruppo Movimento Cinque Stelle a Palazzo Vecchio Roberto De Blasi, capogruppo Movimento Cinque Stelle a Palazzo Vecchio © OKNews24
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Alla fine dopo aver avvistato Lorenzo Masi alle convention di Sara Funaro e al fine mandato di Dario Nardella la fumata bianca non c'è stata per l'accordo fra Pd e Movimento Cinque Stelle.
Ha vinto la vistosa frattura interna fra l'ex candidato sindaco e capogruppo De Blasi e il consigliere Masi e non si è chiuso un accordo politico a poche ore dalla scadenza per la presentazione delle liste (sabato 11 maggio alle 12) e a ormai un mese dal voto.
Così il Movimento 5 Stelle a Firenze, spaccatissimo al suo interno, è rimasto col cerino acceso in mano e alle amministrative dell'8 e 9 giugno andrà da solo consegnando le liste al foto finish.

"Ci siamo, l'accordo è chiuso, questione di ore, manca solo l'ufficialità", andava dicendo fino a pochi giorni fa Lorenzo Masi, il consigliere comunale grillino che fino all'ultimo spingeva per l'accordo col Pd si dice in cambio di un'assessorato e invece niente di fatto; come del resto sperava lo zoccolo duro e puro del Movimento che fa riferimento al capogruppo in Palazzo Vecchio ed ex candidato sindaco Roberto De Blasi e al portavoce provinciale, deputato Andrea Quartini che avrebbero voluto invece l'accordo con Tomaso Montanari e la sinistra di Dmitrij Palagi: opzione questa evaporata come una bolla di sapone, con il rettore dell'università per stranieri di Siena che non presenterà nemmeno una lista.

"Ci sono molte più cose che ci uniscono al Movimento rispetto a quelle che ci dividono, ma una serie di considerazioni, locali e non solo, ci hanno portato a fare questa scelta", le parole invece di Andrea Ceccarelli, segretario cittadino dem, impegnatissimo assieme a Niccolò Falomi a tenere le redini di un'alleanza che difficilmente avrebbe sopportato l'ingresso dei pentastellati. Sinistra italiana li voleva ma Azione non l'avrebbe tollerato.
Meglio evitare spaccature e caos a trenta giorni dal voto e così i grillini sono stati lasciati col cerino in mano a poche ore dalla presentazione delle liste.

Quello messo in atto in questi mesi; ma forse in questi cinque anni di consiliatura da Lorenzo Masi pare l'implosione perfetta dei 5 Stelle fiorentino.
Sono riusciti non senza patema a raccogliere le 350 firme necessarie per comparire sulla scheda (ma erano già pronte sicuramente) ma con De Blasi che ha rifiutato a queste condizioni la ricandidatura che ha accettato invece il tessitore Masi la porta di Palazzo Vecchio pare molto lontana.

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