Il tema della sanità è argomento sensibile e nell'ultimo periodo, ci sono da registrare varie prese di posizione e pronunciamenti soprattutto per la salvaguardia della sanità pubblica e della sua qualità. Non Una di Meno Mugello ci invia una nota che pubblichiamo di seguito che riguarda questo tema. Tutti i cittadini che sono interessati a questo delicatissimo argomento, possono partecipare alla manifestazione che promuove qusta associazione che avrà il suo concentramento in un luogo simbolico per il nostro territorio: l'ospedale del Mugello.
In paesi Europei come Gran Bretagna, Grecia, Germania, Portogallo, Francia e Spagna, operatori sanitari e cittadini sono scesi in piazza per manifestare contro i tagli fatti alla sanità. In Toscana si sono mobilitati i medici di Pronto Soccorso che hanno minacciato di licenziarsi per i carichi di lavoro insostenibili che non garantiscono la sicurezza (gli elevati carichi di lavoro riguardano comunque tutto il personale dei servizi sanitari). E noi cittadini e cittadine, che facciamo? Nel Mugello abbiamo perso, o ci siamo vist* ridurre, molte specialistiche: dall’urologia, alla ginecologia oncologica, alla chirurgia della mammella oncologica, parte dell’offerta delle cure oncologiche, dell’audiologia, dell’oculistica e dell'ortopedia. Ciò costringe le persone del Mugello a recarsi a Firenze, a Ponte a Niccheri, o a Torregalli, facendo anche 70 Km di viaggio!
E le liste di attesa? Non si assumono sufficienti operator* per rispondere completamente alla richiesta di servizi (vedi ad esempio il consultorio giovani e la neuropsichiatria infantile dove non si riesce a dare risposta a tutta la domanda) ma si continua con le politiche di razionalizzazione, esternalizzazione e di convenzione dei servizi che stanno portando piano piano al depauperamento del nostro Sistema Sanitario Pubblico!
Oltretutto gli operatori spesso sono assunti con contratto di somministrazione o a gettone, senza in questo modo avere la garanzia della stabilità dei servizi.
E la medicina territoriale? Ci sono medici di base che nel territorio fiorentino hanno solo 500 assistiti. Noi inperiferia invece, abbiamo medici che potrebbero arrivare a 1800 assistiti residenti, più i domiciliati. Sono queste le scelte politiche di equità sanitaria?
Ci sono pazienti che ottengono un appuntamento dal medico di base dopo settimane, o lavoratori e lavoratrici che, impossibilitati ad avere la visita dal medico in tempi adeguati per poter far partire il certificato di malattia, devono prendere giorni di ferie o andare al Pronto Soccorso. E le persone che non hanno smartphone, o hanno poca connessione o poca abilità con il digitale, come si destreggeranno con tutte le APP richieste?
Si parla di numeri, di eccellenze, ma nel nostro territorio le eccellenze ce le stanno togliendo, una ad una.
Nel nostro ospedale, inoltre, dopo anni di promesse non sono ancora partiti i lavori di adeguamento sismico.
Non possiamo più stare in silenzio!
Non possiamo permetterci l’immobilità e dobbiamo iniziare ad organizzarci. Abbiamo dato inizio alla formazione di una rete di cittadine e cittadini, associazioni politiche e civili in difesa della sanità pubblica, che saranno collegate ad altre reti presenti a livello provinciale, regionale e nazionale.
Per ricevere segnalazioni sui problemi legati alla sanità pubblica, attiveremo uno sportello di ascolto a Borgo San Lorenzo, al quale sarà possibile accedere anche in via telematica. Vi aggiorneremo presto a riguardo.
Nel frattempo vi invitiamo alla manifestazione che si terrà giovedì 23 Novembre alle ore 16,00, con concentramento davanti all'ospedale di Borgo San Lorenzo.
Promuovono:
Comitato in difesa dell’ospedale del Mugello e della sanità pubblica territoriale