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Ospedale del Mugello e manifestazioni - Una riflessione di Claudio Scarpelli

Alcune considerazioni riguardanti soprattutto la cronistoria della ricostruzione/adeguamento del nostro Ospedale

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Claudio Scarpelli Claudio Scarpelli © NN
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Alla luce della manifestazione a sostegno dell’Ospedale del Mugello tenutasi ieri 23/11, alla quale, come cittadino, ho partecipato molto volentieri, desidero manifestare, da ex amministratore, alcune considerazioni riguardanti soprattutto la cronistoria della ricostruzione/adeguamento del nostro Ospedale:

- Nel lontano 2013 il Presidente Regionale Rossi, in visita presso il nosocomio mugellano, garantiva all’allora Presidente della Unione Mugello Bettarini e agli altri Sindaci intervenuti, l’avvio della procedura per la progettazione e costruzione ex novo dell’Ospedale del Mugello, assicurandone tempi e copertura economica; tale scelta avrebbe consentito la continuità dei servizi garantiti dall’attuale Ospedale;

- Dopo oltre 4 anni di tempo e soldi gettati nella progettazione, alla fine del 2017 la stessa Regione, assieme alla ASL e al Presidente UCM Omoboni, ci raccontavano di avere cambiato idea, abbandonando la soluzione di un nuovo ospedale e sposando l’ipotesi di ristrutturare l’immobile attuale, adducendo motivazioni di carattere economico (la ristrutturazione avrebbe consentito un risparmio di 10 milioni euro con i quali sarebbe stato costruito il nuovo e moderno centro di riabilitazione nell’area ex Tannino) e di tempo ( secondo il cronoprogramma presentato la ristrutturazione sarebbe stata pronta nel 2021, rispetto al nuovo ospedale previsto in apertura nel 2025) come da scheda allegata.

 

 

 

 

Siamo ormai nel 2024 e a questo punto, secondo quanto ci era stato garantito e sbandierato ai quattro venti, l’Ospedale ristrutturato doveva già essere in esercizio da un paio d’anni, mentre se avessero perseguito la scelta per il Nuovo Ospedale, tra poco sarebbe entrato in funzione; purtroppo invece siamo ancora alla fase di gara per la ristrutturazione, con tutte le tempistiche che si porterà dietro, del nuovo centro di riabilitazione regionale nell’ex Tannino si è persa ogni traccia e lentamente si continuano a tagliare personale e servizi, andando sempre di più ad impoverire il nostro Ospedale.

- Ognuno può farsi l’idea che vuole sulle colpe di questa situazione; considerato però che investimenti e servizi sanitari stanno in capo alla Regione Toscana, credo non sia difficile, dal mio punto di vista, individuare in essa la responsabile di questo disastro, che in oltre 10 anni ci ha raccontato un sacco di bugie, con la consapevole complicità delle amministrazioni locali, Unione Montana Mugello in primis, mentre investiva ingenti risorse su altri nosocomi regionali, come Torregalli, Massa, Prato, Empoli, relegando sempre di più l’Ospedale del Mugello a struttura di serie B.

 

 

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