“Ancora una volta si adottano norme sul turismo senza interpellare gli operatori del settore. E' l'ennesimo pretesto per attaccare la nostra industria”.
A dirlo è Lorenzo Fagnoni, presidente di Property Managers Italia e CEO di ApartmentsFlorence, commentando il decalogo anti-overtourism annunciato dalla Sindaca di Firenze, Sara Funaro.
“Queste misure sembrano pensate più per soddisfare esigenze politiche che per affrontare concretamente le sfide del turismo cittadino.
Mi chiedo: che senso ha tutto questo? - dice Fagnoni -. Un esempio emblematico è la limitazione delle key box.
Nella mia azienda, che gestisce oltre 500 appartamenti, ho scelto di non utilizzarle non per ragioni estetiche, ma per offrire un servizio di check-in personalizzato, che considero un valore aggiunto per gli ospiti.
Tuttavia, difendo con decisione la libertà di scelta per gli imprenditori che si avvalgono di questo strumento pratico e ampiamente diffuso in città di tutto il mondo. Non è certo eliminando le key box che si risolve il problema del decoro urbano.”
“Non sono contrario a stabilire standard per chi utilizza le key box - prosegue Fagnoni - ma non si può pensare di fare una crociata contro questi dispositivi ignorando tante altre cose che deturpano la città: dalle targhe di notai, avvocati e architetti, fino ai lucchetti delle biciclette lasciati ovunque. Inoltre, oggi esistono sistemi meno invasivi e più eleganti delle key box tradizionali.”
“Una Firenze decorosa e accogliente - continua il presidente di Property Managers Italia - richiede interventi che incidano davvero, partendo dalla sicurezza per chi vive e visita la città e dalla cura degli spazi pubblici.
Focalizzarsi su dettagli come le key box, seppur di effetto immediato, distoglie l’attenzione dalle vere problematiche e diventa l’ennesimo pretesto per attaccare il nostro settore.”
Lorenzo Fagnoni conclude il suo intervento appellandosi al Comune affinché favorisca un confronto aperto e costruttivo con gli operatori del settore turistico: “Le istituzioni devono dialogare con chi conosce da vicino la realtà del turismo a Firenze. Solo così possiamo sviluppare soluzioni condivise, efficaci e che possano dare risultati a lungo termine per tutta la comunità, senza continuare a scaricare ogni responsabilità sul settore delle locazioni brevi”.